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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Pescantina / Via Madonna

Discarica Ca' Filissine: 10 anni di rifiuti speciali che sconvolgono Pescantina

Nella serata del 4 settembre, il sindaco di Pescantina, Luigi Cadura, ha illustrato a malincuore ai suoi cittadino quale sarà il futuro della discarica di Ca' Filissine

Sono circa 1,7 i milioni di metri cubi di rifiuti speciali che andranno conferiti alla discarica di Ca' Filissine a Pescantina. Per completare il tutto ci vorranno dai 10 ai 15 anni. Questa la notizia data dal sindaco Luigi Cadura ai suoi concittadini radunati al teatro comunale.

Dalle pagine de L'Arena, il discorso del primo cittadino: Con la morte nel cuore, ma la discarica così com'è non si può lasciare: è una spugna intrisa di percolato, messa sotto un rubinetto. La discarica perde e questo fatto ha provocato il suo sequestro nell'agosto del 2006: se il percolato ricade all'interno il danno è contenuto perché c'è il filtro del fondo. Ma se fuoriesce, visto che arriva a 36 metri di battente, va direttamente in falda. La prima è inquinata: non si può rischiare che arrivi alla seconda, da dove si pesca l'acqua potabile. Abbiamo rivoluzionato l'approccio al problema di Ca' Filissine. Non sappiamo dov'è il buco. Prendiamo atto che la discarica perde: noi dobbiamo evitare che ci sia qualcosa da perdere. E allora via l'acqua piovana e via il percolato, che vogliamo isolare con la tecnica dell'air sparging. Non dormo da due notti, pensando che per mettere la parola fine alla discarica dobbiamo rimetterci altri rifiuti".

Maggiori dettagli sulle operazioni sono state date da Gianni Andreottola, docente dell'Università di Trento: "Si rovescia l'approccio, tecnicamente corretto ma oneroso, che eliminava i rischi e comportava però la rimozione dei rifiuti. La zona da cui proviene l'inquinamento in discarica non è certa e si deve calcolare che ogni giorno precipitano nell'acquifero 13,21 metri cubi di percolato. Perciò si dovrà creare una barriera di air sparging di 217 metri con 30 pozzi a sette metri e mezzo uno dall'altro, con un diffusore posto sul fondo del primo acquifero a circa 75 metri dal piano di campagna. Ci saranno quattro piezometri e l'ossigeno sarà fornito da un serbatoio di stoccaggio di capacità di 10mila chilogrammi, connesso a un sistema di pozzi. I test sul campo saranno continui in base ad un piano di monitoraggio che sarà esaminato dalla commissione regionale Via".

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