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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Garda / Strada Provinciale 29

Rifiuti abbandonati a Peagne. «Emesse quattro ordinanze e nessuna sanzione»

Italia Nostra Verona e il comitato Voce per l'Ambiente denunciano «i ripetuti comportamenti omissivi del titolare dell'area» in cui per mesi sono state lasciate abusivamente tonnellate di rifiuti edili

Dopo le ordinanze e i solleciti delle associazioni ambientaliste non sarebbe ancora stata del tutto ripulitala zona di Peagne, una località del comune di Garda, dove tonnellate di rifiuti edili sono stati abbandonati abusivamente.

L'11 novembre scorso, infatti, gli agenti della polizia locale di Garda, insieme ai funzionari di Arpav e al tecnico comunale del settore Ecologia, hanno eseguito un sopralluogo nell'area ed hanno visto in azione dei mezzi per la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti. Rifiuti che, secondo una precedente ordinanza del Comune di Garda, dovevano essere stati già rimossi a settembre, previa esecuzione di un'indagine ambientale. E invece, l'indagine non è stata svolta, e i rifiuti a novembre erano ancora presenti in un sito che tra l'altro è sottoposto a vincoli ambientali e idrogeologici.
Dalla relazione sul sopralluogo è nata così una nuova ordinanza, che impone lo stop ai lavori di rimozione, la realizzazione dell'indagine ambientale richiesta e una dettagliata relazione sull'attività di smaltimento dei rifiuti eseguita in questi mesi.

Nell'ultima ordinanza, però, non si fa cenno a nessuna sanzione nei confronti del responsabile né al sequestro dell'area in cui i rifiuti sono stati abbandonati. Mancanza che non è sfuggita a Marisa Velardita, presidente della sezione veronese di Italia Nostra, la quale ha commentato: «Siamo rimasti sorpresi nell’apprendere che a Peagne la situazione non è risolta. I rifiuti edili in parte sono ancora lì e, nonostante le ordinanze sindacali, non sono stati rimossi. Siamo convinti che l'amministrazione di Garda non abbia fatto la sua parte. La legge parla chiaro: sequestro e arresto per i responsabili di discariche abusive. E questa lo è, come dichiarato dall'Arpav e dalle stesse ordinanze, ma nessuno va fino in fondo. Così i cittadini di Garda potranno correre il rischio di avere inquinato il torrente Paul, che scorre sotto la discarica e, conseguentemente, il lago». E Andrea Torresani, coordinatore del comitato Voce per l'Ambiente ha aggiunto: «Perché nonostante i ripetuti comportamenti omissivi del titolare dell'area non sono state applicate le sanzioni di legge dopo tre ordinanze emesse? Perché alla quarta non si dà nessuna sanzione nonostante l'evidenza dei fatti? Fatti inquietanti, in un epoca in cui si multa pesantemente il cittadino per un sacchetto dell'immondizia male depositato. E visto che il Comune di Garda fino ad oggi non ha dato risposta, questi aspetti misteriosi dovranno necessariamente essere sottoposti al vaglio di altre autorità competenti».

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