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Cronaca

Disagio giovanile: il Comune mappa i servizi, il PD punta sullo sport. E un minore viene rapinato in centro

L'Amministrazione di Verona vuole consolidare il sistema delle attività dopo scuola dedicate agli adolescenti, mentre in Seconda Circoscrizione il Partito Democratico richiama l'attenzione sulla manutenzione di impianti sportivi e palestre, ritenuti fondamentali per la prevenzione del problema

L'attenzione della politica veronese, che tiene un occhio fisso sulla data del 12 giugno, quando nel capoluogo avranno luogo le elezioni amministrative, continua a restare focalizzata sul tema del disagio giovanile, dal quale possono sfociare episodi di microcriminalità, fino ad arrivare alle tanto menzionate baby gang. 
L'ultimo episodio di violenza e microcriminalità giovanile è riportato sulle colonne de L'Arena del 4 maggio e risale al tardo pomeriggio del giorno precedente, quando un minore di origine straniera è stato aggredito da un gruppo di ragazzi che avevano più o meno la sua età. Stando a quanto riportato, il branco lo avrebbe affiancato all'imbocco di via Roma e, incurante della gente che passava, gli avrebbe sottratto il monopattino. Il tentativo della vittima di opporre resistenza avrebbe scatenato la ferocia del gruppo, che dopo gli insulti, le urla e le spinte, sarebbe arrivato alle botte. Ultimi a rimanere sul posto tra gli aggressori, una ragazza indicata come «veronese» ed un suo amico di possibile origine straniera, che se la sarebbero presa anche con un uomo andato in aiuto del minore aggredito. La vittima è stata poi soccorsa dal 118, avvisato dai carabinieri intervenuti sul posto, e portata al Pronto soccorso per le cure del caso. 

Servizi doposcuola

Sul tema, il Comune di Verona ha comunicato di aver completato la mappatura di tutti i servizi di doposcuola offerti dalle associazioni del Terzo settore sul territorio cittadino, al fine di sviluppare nuove forme di collaborazione e accrescere gli interventi a supporto dei giovani con occasioni pomeridiane di socialità. Questo per aiutare i genitori che lavorano, dare un supporto per i compiti scolastici ma anche una modalità per occupare positivamente il tempo libero.
Attualmente sono 11 i centri attivi - gestiti da Circoli NOI Verona, ACLI Verona, Coop. Sociale Santa Maddalena di Canossa onlus - e 10 i centri di prossima attivazione, oltre ad altri che potrebbero manifestarsi.

Nei centri già attivi la fascia d’età prevalente è formata da ragazzi della scuola Primaria e Secondaria di primo grado, solo in due centri si sta sperimentando il supporto a ragazzi e ragazze delle Secondarie di secondo grado. I gruppi vanno dai 10 ai 25 minori, con un numero medio di 12 volontari (che sono prevalentemente studenti di scuola Secondaria di secondo grado, studenti universitari, pensionati perlopiù ex insegnanti, qualche giovane in servizio civile volontario, qualche genitore).

L'Amministrazione punta a consolidare il sistema, ampliando sul territorio la diffusione di centri di aggregazione giovanile, con l’apertura di nuove sedi. Una più ampia rete di attività, sostenuta dai Servizi sociali in collaborazione con le associazioni del Terzo settore, che già sperimentano il servizio di doposcuola, con attività educativo-ricreative.

ACCRESCERE LA RETE DI SUPPORTO SOCIALE - Nelle prossime settimane sarà pubblicato dal Comune di Verona l’avviso per l’adesione da parte di organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale. Sulla scia delle associazioni già attive, si cercano nuovi volontari in grado di sviluppare sul territorio centri di incontro e di aggregazione per i giovani. Il tutto per sviluppare due progetti di prevenzione in grado di realizzare, da una parte, il rafforzamento dell'importante rete dei servizi di doposcuola, dall’altra lo sviluppo di forme di aiuto verso le nuove situazioni di disagio sociale. Nello specifico, i progetti per l’Aggregazione socio educativa e l’Educazione di strada.

PROGETTO DI RAFFORZAMENTO DELL'AGGREGAZIONE SOCIO EDUCATIVA - Dopo il lungo isolamento dovuto alle limitazioni Covid, l’Amministrazione comunale ha rilevato nuovi bisogni delle famiglie e dei minori, determinati anche da crescenti problemi di socialità. Da qui, l'obiettivo di offrire nuove attività pomeridiane di “aggregazione socio educativa”.

PROGETTO DI "EDUCATIVA DI STRADA" - Un nuovo servizio rivolto ad adolescenti e preadolescenti, che si svolge in strada, nei parchi, nelle stazioni e in tutti i luoghi informali in cui i giovani si incontrano, trascorrono del tempo, crescono e costruiscono la loro identità.

L’intervento affianca ai ragazzi giovani adulti competenti che offrono modelli e valori positivi con i quali potersi confrontare: l’educatore deve essere capace di ascoltare, favorire la libera espressione, orientare gli adolescenti nelle scelte quotidiane legate all’amicizia, alla scuola e alla famiglia.

I risultati della mappatura sono stati presentati dal sindaco Federico Sboraina e dal consigliere delegato alla Famiglia. Presenti Enrico Verdari dei Circoli NOI, Claudio Bolcato di ACLI Verona e Michele Righetti della Coop. Sociale Santa Maddalena di Canossa onlus.

«Il disagio giovanile non si combatte con i sermoni ma con gli esempi positivi – sottolinea il sindaco –. La pandemia e il lungo periodo di lockdown hanno generato un fenomeno dal forte impatto sociale, su cui è fondamentale intervenire con azioni preventive per supportare a 360 gradi i bambini e gli adolescenti in difficoltà. Un’attività per cui non abbiamo mai smesso di lavorare e investire e che ora puntiamo ad accrescere ancora di più stimolando la partecipazione dell’importante rete di associazioni presenti sul territorio. Abbiamo già tante risorse investite, come evidenzia la mappatura, dobbiamo continuare ad implementarle. Solo così possiamo agire al meglio e nel minor tempo possibile. La famiglia e i giovani sono uno dei cuori pulsanti della nostra società, un bene prezioso da proteggere e aiutare sempre».

«Il primo obiettivo – spiega il consigliere delegato alla Famiglia – è quello di rafforzare l’Aggregazione socio educativa, una rete di supporto già attiva sul territorio che puntiamo ad accrescere con il coinvolgimento di nuove associazioni. Per questo l’Amministrazione ha voluto mappare i servizi di doposcuola offerti dalle associazioni del Terzo settore. L’unione è la forza che può consentire di portare avanti progetti complessi, che richiedono un alto numero di persone coinvolte e risorse in grado di supportarle. Dobbiamo essere consapevoli che costruire ambienti familiari, educativo-scolastici e sociali ricchi di affetti, relazioni e stimoli sul piano socio-emotivo e cognitivo contribuisce in maniera determinante alla qualità dello sviluppo infantile e della società nel suo insieme. I bambini che crescono invece in ambienti negativi nel tempo avranno maggiori difficoltà di comportamento, apprendimento e integrazione sociale, più probabilità di fallimenti scolastici, di debole inclusione nel mondo del lavoro. Serve l’aiuto e il supporto di tutti per sviluppare una rete capace di essere veramente al fianco dei giovani e delle loro difficoltà».

Un intervento, quello dell'Amministrazione che arriverebe in ritardo, secondo Michele Bertucco, di In Comune per Verona – Sinistra civica ecologista: «Di fronte alla marea montante del disagio giovanile il Sindaco Sboarina annuncia l’istituzione di nuovi servizi per gli adolescenti e le loro famiglie. E’ però difficile per una amministrazione che ha sempre trascurato la questione della prevenzione e dei servizi socio sanitari, accreditarsi negli ultimissimi giorni di mandato come un'amministrazione sensibile al tema. La politica finora attuata da Sboarina è stata quella della repressione del disagio sociale con gli sgomberi dimostrativi e nessuna politica sociale adeguata al fenomeno del disagio giovanile di cui ci si occupa soltanto quando assurge agli onori delle cronache.
Va invece rafforzata la rete dei servizi in coordinamento con le altre istituzioni, a partire dalla Scuola, e le famiglie, le quali si fanno già in quattro per conciliare lavoro e famiglia.
Questo però non è un compito che si possa svolgere in qualche giorno o settimana. Fatichiamo del resto a trovare in bilancio stanziamenti adeguati ad un tema così grave e importante.
Non basta tamponare, serve una politica seria di prevenzione che pensiamo possa arrivare con una nuova amministrazione di centrosinistra».

Disagio giovanile e sport

Sul tema si è espresso anche il gruppo del Partito Democratico della Seconda Circoscrizione, composto da Elisa Dalle Pezze, Gianfranco Barbieri, Silvano Pighi e Andrea Residori. Per i dem, la pratica dell’attività sportiva è un valido strumento a tutela dell’integrità psico-fisica, in particolare per i giovani, che da un lato permette di consolidare i temi della condivisione, socializzazione ed educazione e, dall’altro, contribuisce in maniera fondamentale alla prevenzione del disagio giovanile che il periodo di pandemia ha fatto acuire. 

«In un momento in cui lo sport - recita la nota del PD -, per la sua valenza medico-sanitaria sul versante preventivo, terapeutico e riabilitativo, potrebbe rappresentare una risposta all'emergere di situazioni sociali di forte difficoltà per ragazzi e ragazze, l'assenza di una progettualità per la manutenzione straordinaria di impianti sportivi e palestre da parte del Comune potrebbe portare mettere a rischio l'attività di associazioni e società sportive e quindi di tanti giovani e famiglie che potevano contare sulla loro presenza. Senza dimenticare come alcune di queste si sono sempre fatte promotrici anche di attività per il benessere fisico degli adulti con attività mirate per tutte le età». 
Sport dunque inteso anche come bene pubblico da tutelare e salvaguardare, partendo dalla necessità di avere a disposizione spazi idonei che ne consentano la pratica sia durante l’attività scolastica, sia nel doposcuola, «creando proficue collaborazioni con le società e associazioni sportive che li possono valorizzare».
È per questo che nella seduta di Consiglio del 19 aprile scorso, spiegano dal Partito Democratico, è stato presentato un nuovo documento che riassume alcune criticità presenti per quanto riguarda gli impianti della Seconda Circoscrizione, dove sono state segnalate come alcune di queste situazioni andrebbero ad incidere direttamente sulle attività delle associazioni che da anni utilizzano quegli spazi.

Prosegue il gruppo del Partito Democratico: «Dopo un ordine del giorno al bilancio comunale che abbiamo presentato a febbraio, che è stato accolto all'unanimità e che abbiamo trasmesso all'Amministrazione Comunale centrale, torniamo a porre l'accento sull'importanza di definire alcune progettualità: l’impianto sportivo di Quinzano ha da più stagioni il fondo del campo di calcio impraticabile e, da almeno cinque anni, è nota la carenza di servizi (wc e docce) a supporto sia della pratica del calcio che del tennis che avrebbe bisogno di rivedere la collocazione degli spogliatoi e del magazzino. Spostandosi in quartiere Ponte Crencano l'impianto Polisportivo Avesani in via Santini è sottoutilizzato rispetto alle potenzialità della struttura a causa della situazione del fondo della pista di atletica e dei servizi (come ad esempio gli spogliatoi) utilizzati dalle società assegnatarie degli spazi. Infine la palestra cosiddetta “piccola” scuola Battisti è inutilizzata da due anni per le problematiche inerenti la messa a norma dello spazio e la manutenzione dei servizi, venendo così a meno una palestra molto richiesta per le attività extrascolastiche di adulti e bambini. La sua messa a norma offrirebbe uno nuovo spazio a disposizione anche della scuola. Tutte segnalazioni che annualmente, all'esame del bilancio, abbiamo manifestato all'amministrazione comunale dal 2018 al 2022 e che potrebbero essere affrontate con i fondi che il PNRR mette a disposizione».

Elisa Dalle Pezze ha sottolineato come in Valdonega vi sia un'altra situazione eclatante per la quale la stessa presidente, dopo anni di rimpalli, ha scritto al sindaco di Verona e al presidente della Regione Veneto: «La Palestra “Neghelli”, sita in via Nievo in Seconda Circoscrizione, da circa quarant'anni viene data in concessione d’uso dal Comune di Verona ad una società del quartiere per lo svolgimento di attività sportive dilettantistiche a favore di persone provenienti dai quartieri di Valdonega, Borgo Trento, Veronetta e Centro Storico e ogni anno viene frequentata da centinaia di persone di ogni età (dai bambini fino alla terza età). Nel 2019 il Comune di Verona ha scoperto che la concessione d'uso stipulata tra lo stesso Comune di Verona e la Regione Veneto, proprietaria della palestra, era scaduta da "diversi" anni con la conseguenza che la palestra Neghelli non poteva essere concessa in uso alla società sportiva, storica utilizzatrice. Ad oggi i rimpalli per sistemare la questione patrimoniale e le problematiche di manutenzione dell'impianto hanno portato l'associazione a rinunciare a parte delle attività e a dislocarne altre in spazi recuperati. Senza dimenticare come la palestra era utilizzata anche dall'Istituto Marco Polo». 

Dal Partito Democratico sottolineano come sia già uscito e scaduto un bando Pnrr mirato al risanamento delle palestre scolastiche e cone si siano da poco chiusi due bandi del Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, da 700 milioni di euro cadauno per i Comuni per la realizzazione o la rigenerazione di impianti sportivi, che dalla Circoscrizione sarebbero stati segnalati per mettere mano a questi interventi o liberare ulteriori risorse comunali. «Negli ultimi dieci anni si sono preferite le più sensazionalistiche inaugurazioni ad una seria e puntuale programmazione delle manutenzioni degli impianti sportivi e delle palestre», hanno concluso i dem.

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