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Cronaca

Azienda Zero contro Andrea Crisanti, denuncia archiviata. D'Arienzo: «Si dimettano! (e paghino)»

Era stato il dg Roberto Toniolo a presentare l'esposto contro il direttore del Dipartimento di Microbiologia dell'Università di Padova, per le critiche mosse da quest'ultimo nel corso di una puntata di Report andata in onda su Rai Tre

«Credo sia la prima volta che un argomento scientifico viene usato a scopo diffamatorio. Non me ne preoccupo e non farò proprio nulla», aveva commentato così, con un'abbondante dose di incredulità, la notizia dell'esposto presentato da Roberto Toniolo, direttore generale di Azienda Zero, contro di lui per diffamazione, in merito alle critiche per le modalità scelte dalla Regione Veneto per affrontare la pandemia durante la seconda ondata, andate in onda durante una puntata della trasmissione Report di Rai Tre. A pronunciarle era stato Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Microbiologia dell'Università di Padova, ed oggi arriva la notizia che la denucia è stata archiviata, così come avvenuto qualche mese fa per l'attore Natalino Balasso

Come ricordano i colleghi di PadovaOggi, Crisanti aveva criticato in particolare l’uso massiccio dei tamponi rapidi, che risultano essere meno performanti di quelli molecolari. Oltre a chiedere l'archiviazione del fascicolo, la Procura patavina ha altresì trasmesso gli atti alla Corte dei Conti perché valuti le spese legali sostenute da Azienda Zero, considerato che «nella presentazione dell’esposto appaiono utilizzate finanze pubbliche». Inoltre, aggiunge il Pm Golin, «l’esposto che sostanzialmente denuncia il prof. Crisanti per diffamazione è privo della volontà punitiva», ovvero della querela di parte, necessaria in caso di reato non procedibile d’ufficio.

Rimane aperta un'altra questione, paradossalmente, che riguarda la parcella dovuta al legale incaricato da Azienda Zero, quindi dalla Regione, l'avvocato padovano Fabio Pinelli, al quale l'azienda dovrebbre percepire una parcella di 27mila euro. Di fatto, soldi pubblici. Gli atti potrebbero finire alla Corte dei Conti perché «nella presentazione dell’esposto appaiono utilizzate finanze pubbliche»

«Si dimettano! (e paghino)». Inizia così il commento sulla vicenda del senatore del Partito Democratico Vincenzo D'Arienzo su Facebook, che poi prosegue: «L’esposto contro il Prof. Crisanti presentato da Azienda Zero, l’ente che governa la sanità della Regione Veneto, perché aveva criticato le politiche sanitarie del Veneto sul Covid-19, in particolare l’uso massiccio dei tamponi rapidi, è stato archiviato.
È stata confitta l'arroganza intimidatoria.
L'archiviazione della denuncia è la prova provata del clima intimidatorio che si era creato in Veneto contro chiunque obiettasse le scelte fatte per contrastare il covid.
Un clima che ha impedito il confronto delle esperienze scientifiche per migliorare le azioni da attuare.
Apprezzo il coraggio del prof. Crisanti che ha detto comunque la sua, mentre il mondo scientifico Veneto preferiva non disturbare il manovratore.
Spero in un sussulto di dignità: le dimissioni dei responsabili che, avendo perso in Tribunale, hanno un evidente problema di credibilità.
Chiedano scusa a Crisanti per averlo inutilmente e scientificamente contrastato. Ah, dimenticavo, e se pagano loro i 27mila euro che ci hanno fatto pagare per la denuncia non gli diremo neanche grazie».

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