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Cronaca

Decreto Bondi, la lirica rischia il caos

Si teme per il mantenimento qualitativo delle Fondazioni in gioco

Il decreto del ministro Bondi relativo alle Fondazioni Lirico-sinfoniche, che è stato assunto con immotivata urgenza e senza alcun preventivo confronto con le rappresentanze sindacali e con il mondo della cultura, rischia di gettare definitivamente nel caos l’intero sistema della musica colta italiana.

La mobilitazione dei musicisti, che sono costretti in effetti ad una scelta impegnativa come far saltare le manifestazioni, è volta a tutelare la speciale qualità e la insostituibile tradizione di questo segmento della nostra cultura, che trova straordinario apprezzamento a livello internazionale ma che viene gestita con ottiche miopi e centralistiche dal Ministro italiano. Ovviamente se si protraesse, tale situazione di criticità rischia di compromettere la stagione ed il turismo collegato, ma le responsabilità del governo sono palesi. E’ davvero doveroso evidenziare l’assoluta inadeguatezza del metodo utilizzato, quello della decretazione d’urgenza e la inconcepibile visione punitiva delle norme previste. Il risanamento finanziario delle Fondazioni non può prescindere infatti da una riforma complessiva dell’intero sistema dello spettacolo dal vivo, e soprattutto non può rinunciare alla valorizzazione culturale e artistica del mondo della musica, pena la sua irreversibile perdita di qualità, vitalità, possibilità di rinnovamento e diffusione.

Tutto ciò vale ancor di più per il destino e le prospettive della Fondazione Arena di Verona, già in difficoltà con cali di pubblico a causa di una scarsa capacità da parte dell’amministrazione comunale, che rischia di vedere compromesse tutte le possibilità di mantenimento qualitativo e recupero quantitativo proprio in un contesto territoriale, quale è quello di Verona, che sulla cultura e sulle eccellenze artistiche dovrebbe impostare le sue strategie di sviluppo civile e sociale. Il gruppo provinciale del PD si impegnerà affinché le istituzioni competenti si adoperino per una strutturale ridefinizione dei contenuti del decreto.

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