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Cronaca Villafranca di Verona / Via Monte Baldo

Era accusato di truffa milionaria ai clienti, il bancario trovato morto in auto

Davide Bacchi alla fine del 2015 era finito al centro di un caso di truffa: il 47enne al tempo lavorava nella filiale Unicredit di San Giovanni Lupatoto ed era stato accusati di essersi intascato i soldi di numerosi investimenti

Probabilmente ad ucciderlo è stata la dose di barbiturici ingerita, più che i tagli ai polsi, resta il fatto che quando è scattato l'allarme per lui non era più possibile fare nulla. 
I carabinieri ora indagano sulla vicenda che ha portato alla morte di Davide Bacchi, 47 anni, trovato senza vita nel parcheggio dell'Airport Hotel di Villafranca nel pomeriggio di mercoledì.
A lanciare l'allarme sono stati i gestori del chiosco di panini presenti nella zona, che avevano notato il veicolo con l'uomo a bordo già nella tarda mattinata di martedì, ma pensando che stesse dormendo hanno lasciato perdere. Quando però mercoledì ha notato la stessa macchina, con la persona a bordo nella stessa posizione, hanno deciso di verificare e da lì è partita la chiamata al 112. Per riuscire ad estrarre il corpo, i carabinieri hanno dovuto buttare giù il finestrino: all'interno dell'abitacolo Bacchi con le vene tagliate e diverse confezioni vuote di psicofarmaci. 

Quasi certamente si tratta di un caso di suicidio ma gli accertamenti dei carabinieri proseguono. Bacchi infatti, nelle ultime settimane del 2015, era finito alla ribalta delle cronache per una truffa portata avanti ai danni dei clienti della filiale Unicredit di San Giovanni Lupatoto. All'epoca dipendente dell'istituto di credito, era stato accusato di aver finto per anni di investire i risparmi affidatigli per intascarli e giocarli d'azzardo. Questo almeno è quanto è emerso dalle indagini, che hanno preso il via dopo alcune segnalazioni arrivate da correntisti Unicredit: una sessantina quelli raggirati da Bacchi, tenuti all'oscuro di tutto fino all'ultimo anche grazie a finte lettere sulla situazione dei loro titoli che gli aveva permesso di guadagnare tempo. Il bancario poi aveva deciso di collaborare con le forze dell'ordine per un periodo e ieri è arrivata la notizia del gesto estremo. 
I militari villafranchesi ha messo sotto sequestro anche il cellulare dell'uomo, per provare a riscostruire le sue ultime ore di vita. 

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