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Derby della Scala: cinque tifosi del Chievo e uno dell'Hellas colpiti dal Daspo

In occasione della stracittadina che si è svolta il 3 ottobre al Bentegodi, le forze dell'ordine hanno fermato cinque persone prima del match, trovando in auto tre barre metalliche lunghe circa 70 cm, due torce illuminanti ed un coltellino in acciaio

Il Questore di Verona, Enzo Giuseppe Mangini, ha emesso oggi i primi provvedimenti per inibire in futuro l’accesso agli stadi a 6 ultras che si sono resi responsabili di reati in occasione dell’incontro di calcio disputatosi allo stadio Bentegodi nella serata dello scorso sabato 3 ottobre tra le squadre del Chievo Verona e dell’Hellas Verona.

La sfida tra le due compagini cittadine che militano nella serie A di calcio, aveva richiamato un grande afflusso di spettatori e pertanto erano stati disposti controlli capillari preventivi al fine di evitare che pochi facinorosi rovinassero quella che doveva essere, come poi effettivamente è stata, una grande festa di sport per la città di Verona.

In uno di questi controlli sono incappati cinque ultras del Chievo Verona prima della gara, mentre a bordo di autovettura transitavano nei pressi della stazione di Porta Nuova: a bordo del veicolo le Volanti e la Digos hanno rinvenuto tre barre metalliche lunghe circa 70 cm, due torce illuminanti ed un coltellino in acciaio.

Costoro, dall’età compresa tra i 20 e i 27 anni, erano noti per aderire ad un piccolo gruppo ultrà del club della diga, che già in passato aveva provocato qualche problema in occasione di manifestazioni sportive (tre di loro avevano un precedente di polizia per un fatto connesso a manifestazioni sportive).

Il materiale illecito è stato sequestrato e i soggetti sono stati condotti in questura per le doverose attività giudiziarie, al termine delle quali sono stati tutti denunciati per la violazione prevista dalla legge c.d. “contro la violenza negli stadi”, ovvero quella che vieta di portare con sé armi, oggetti contundenti e materiale pirotecnico quando si è diretti allo stadio.

Ma neppure gli ultras della sponda opposta sono rimasti immuni da analoghi provvedimenti. Nel corso della gara, infatti, nella Curva Sud tradizionalmente occupata dai tifosi dell’Hellas Verona sono stati accesi ben dodici artifizi pirici tra fumogeni e torce illuminanti.

Le relative indagini, svolte dalla Digos scaligera in collaborazione con la locale Polizia Scientifica sulla base delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza dello stadio, hanno permesso di individuare uno dei responsabili di tali accensioni pericolose: è un noto ultras gialloblu di 42 anni, con precedenti di polizia per reati contro la persona, che oltre al c.d. D.A.Spo. in via di notifica è stato denunciato in stato di libertà all’A.G. per tale specifico reato previsto dalla normativa citata.

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