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Cronaca Sona / Piazza Roma

Dà della "cornuta" a un'altra e viene denunciata: assolta dal giudice dopo 5 anni

Tutto inizia nel 2010, quando una ragazza colombiana residente a Sona riceve telefonate ed sms in cui viene avvisata che il fidanzato la tradisce. Riconosciuta la mittente, la denuncia per ingiurie

Era il 5 ottobre 2010, alle 19:52, una ragazza colombiana residente a Sona riceve una telefonata da un numero sconosciuto. La voce femminile al telefono le comunica che il fidanzato la starebbe tradendo. Le telefonate anonime continuano per un paio di settimane e alla fine arriva pure un sms, dal quale è possibile risalire al numero della presunta spia. L'utenza appartiene a una donna marocchina residente a Verona che viene denunciata dalla vittima per ingiurie. Ora, a circa 5 anni di distanza, accogliendo la richiesta del PM Federica Gobbi, il giudice Pasquale Ladogana ha assolto la donna, perchè non sarebbe stato possibile dimostrare che le telefonate e gli sms siano stati effettuati da lei.

Su L'Arena, la ricostruzione delle telefonate e dei messaggi ricevuti dalla colombiana di Sona. Nella prima chiamata del 5 ottobre, l'interlocutrice dice alla vittima: "Sono una tua cliente, ci siamo viste tempo fa. Devo incontrarti di persona. Lo sai che il tuo compagno ha un'amante? Sei una cornuta, in questo momento lui è con lei in sauna sul lago". La ragazza interrompe immediatamente la comunicazione, ma poco dopo il cellulare suona di nuovo e la stessa voce femminile esclama: "Guarda che ti ho fatto un favore".

La colombiana continua a ricevere telefonate anonime per circa 15 giorni, finchè non le arriva un sms: "Hai paura di rispondere al telefono? Perché sai di essere cornuta. Non ti sei domandata dove sta il tuo uomo adesso? Quando ti dice che fa la notte, tu pensi che sia con i suoi colleghi, invece è in sauna con l'amante. Mercoledì notte, mentre lavoravi, lui si divertiva con lei. Cerca di aprire gli occhi e di avere un po' di dignità. Tanto un figlio con lui non l'avrà mai". Sarà proprio questo messaggio di testo a permettere di individuare da quale numero telefonico arrivano le comunicazioni, ma ciò non è stato sufficiente per condannare l'intestaria dell'utenza per ingiuria.

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