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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Ristoranti aperti fino alle ore 22 in zona gialla? Cosa è successo e qual è il parere del Cts

Novità in vista per bar e ristoranti, ma sull'apertura fino alle 22 c'è stata un po' di confusione

«Ristoranti aperti la sera in zona gialla e a pranzo in zona arancione: è arrivato finalmente il parere favorevole del Comitato Tecnico Scientifico e speriamo che si possa partire al più presto. Lo avevamo chiesto più volte in Conferenza delle Regioni e siamo soddisfatti del risultato raggiunto». Con questo messaggio pubblicato su Facebook il governatore della Liguria, nonché vicepresidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Giovanni Toti, ha annunciato quella che sarebbe la risposta positiva del Cts alla richiesta, formulata da parte delle Regioni, di poter consentire maggiore flessibilità negli orari di apertura ai locali del settore "ristorazione".

La richiesta, inizialmente, proveniva in particolare dalla Regione Lombardia e la notizia di un presunto via libera da parte del Cts quest'oggi, venerdì 5 febbraio, è stata rilanciata subito con grande enfasi dai giornali, anche da parte di autorevoli testate nazionali.

post Facebook di Giovanni Toti

Il post Facebook di Giovanni Toti

In realtà le cose parrebero però stare diversamente e, infatti, poco fa è stata divulgata una nota di chiarimento da parte del Cts: «Non c'è alcun via libera del Comitato Tecnico Scientifico alla riapertura della ristorazione nelle zone e negli orari che attualmente ne prevedono la chiusura. Nel verbale della riunione del Cts del 26 gennaio 2021 vi sono indicate, anzi, alcune considerazioni sul rafforzamento delle misure restrittive adeguandole alle caratteristiche strutturali dei locali e alla tipologia del servizio reso». In sostanza non vi è alcun mutamento in vista sotto il profilo degli orari di apertura, o meglio non vi sono indicazioni specifiche in tal senso da parte del Comitato tecnico scientifico che, al contrario, ha ribadito: «Una rimodulazione dei pacchetti di misure potrebbe modificare l'efficacia nella mitigazione del rischio».

Vi è però almeno un elemento importante di novità nella valutazione fornita dal Cts circa la modulazione delle misure previste nelle fasce di rischio che, lo stesso Cts ha ricordato è però sempre «competenza del decisore politico», cioè il governo, e non di un organo consultivo che, appunto, offre esclusivamente dei pareri scientifici e tecnici all'esecutivo, il quale soltanto ha poi la responsabilità effettiva ed il potere politico per l'appunto di decidere, vale a dire di amministrare il Paese. Ad ogni modo, il Cts fa sapere che con specifico riferimento ai bar e ristoranti «andrebbero considerate le diverse tipologie dei pubblici esercizi», facendo in sostanza una distinzione tra i diversi tipi di locali e le relative restrizioni. Un aspetto che Confcommercio Verona ha subito voluto rimarcare positivamente quale traguardo raggiunto proprio grazie anche agli sforzi della stessa associazione di categoria: «Una svolta per il settore. - spiega Confcommercio Verona in una nota - Il Cts ha infatti condiviso di valutare in modo differente i diversi profili di rischio all’interno del variegato settore della ristorazione, privilegiando chi ha a disposizione spazi e sedute per la consumazione di cibi e bevande».

La nota di Confcommercio Verona si conclude poi con un altro auspicio che, dunque, indirettamente conferma come finora, nonostante le molte false notizie circolate in questa giornata, non vi sia stato al momento alcun via libera del Cts all'apertura dei locali della ristorazione fino alle ore 22 in zona gialla: «Ci auguriamo che il governo che si sta costituendo in questi giorni, - si legge sempre nella nota di Confcommercio Verona - provveda nel più breve tempo possibile all’emanazione di un nuovo Dpcm per consentire di aprire a cena fino alle 22 in fascia gialla e durante le ore diurne in fascia arancione a chi ha spazi con tavoli. Sarà un banco di prova importante per dimostrare da parte del nostro settore maturità e rispetto delle regole e chiediamo alle forze dell’ordine e alle amministrazioni comunali di darci una mano con i controlli in questa direzione».

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