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Cronaca

Crisi edilizia, Ance lancia l'ennesimo allarme

Incontro tra amministratori cittadini e i vertici dell'associazione costruttori

"Costruttori in maglione blu? Se dobbiamo vestire come gli amministratori di Fiat per ottenere qualcosa, lo faremo così pure è ora di farsi sentire in piazza". Non ha freni Andrea Marani, Presidente di Ance Verona Costruttori edili intervenuto alla riunione della sezione di Verona. Gli imprenditori della città si sono confrontati con gli amministratori veronesi, in particolare l'assessore all'urbanistica e vicesindaco Vito Giacino, e l'assessore all'edilizia privata, Alessandro Montagna. sul tema della crisi, di ciò che si è fatto e di ciò che si può fare a Verona-città per dare una svolta alla situazione.

“Con la crisi edile si sono già persi ottomila posti a Verona – ha affermato Marani, alla vicepresidenza Ance dallo scorso anno – per ridare fiato all'economia, noi non godiamo della pretestuosa cassa integrazione, servono poche regole certe di facile controllo, meno burocrazia assurda e un processo di accreditamento per le imprese di costruzioni. Ora al registro delle imprese chiunque si può iscrivere, con il disegno di Legge portato in parlamento dall'onorevole Stradella, proposto da Ance, il cui iter sto curando personalmente, per fare il costruttore si dovrà superare un esame e avere determinate caratteristiche”.

Unanime e preoccupata la voce dei tre delegati di zona su Verona, Renzo Begalli, Damiano Bellè e Attilio Lonardi, che hanno ribadito la disponibilità di Ance a fare squadra con l'amministrazione per poter agevolare l'azione delle imprese e semplificare il lavoro degli uffici tecnici comunali: “è un vantaggio per tutti – hanno detto – semplificare l'iter di approvazione di una pratica e ridurne i tempi, non solo per le aziende, ma anche per il Comune, al quale si anticipa l'incasso del contributo di costruzione”.

Altro punto dolente sottolineato dai tre, la necessità che l'amministrazione veronese si affidi maggiormente ad imprese locali per la realizzazione di opere pubbliche, a giudicare dai Durc concessi, pare che una metà dei lavori appaltati sia destinata ad imprese provenienti da altre province. “Sono problemi che sentiamo veramente nostri – ha risposto l'assessore all'edilizia privata, Alessandro Montagna – ed è più di due anni che sostegno che si debba istituire una sezione per le imprese edili nel registro delle imprese, per combattere la concorrenza sleale, ma anche per garantire maggiore sicurezza e rispetto delle regole. Quanto ai disagi e ai tempi degli uffici tecnici, in Comune a Verona siamo all'agibilità in tempo reale per gli immobili fino a sei appartamenti. Certo, però, che il tempo reale dipende molto dalla regolarità dei documenti presentati. Buona parte dei tempi di concessione delle pratiche dipende dalla capacità di professionisti di presentarle correttamente”. Molto caustico Montagna, anche nei confronti della legge italiana che “consente a chiunque di ricorrere sull'operato altrui, il mio ufficio è spesso e volentieri occupato dalla Procura della Repubblica, riceviamo decine di ricorsi, spesso ingiustificati che bloccano completamente l'iter della pratica oggetto del ricorso”.

“Per il settore dell'edilizia si può fare certamente di più, - ha affermato Giacino, ma qualcosa è stato fatto: dall'approvazione dei Pat, l'approvazione della concessione all'Iveco, al Quadrante Europa in tempi recordo, l'accordo per la Caserma Passalacqua...” Importante secondo Giacino è la partnership tra pubblico e privato: “il Comune di risorse non ne ha, ma può fare da mediatore e realizzare importanti accordi di programma che possano raccoglierle le risorse necessarie, come è successo per la Passalacqua. Per il progetto di ristrutturazione, la presenza di un privato, ci ha permesso di portare a casa 10 milioni di euro di finanziamenrto regionale”.

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