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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Nel Veronese, +30,6% di morti nel mese di marzo rispetto agli anni passati

Istat e Iss hanno prodotto un rapporto sull'impatto dell'epidemia di Covid-19 sulla mortalità in Italia nel primo trimestre 2020. La provincia di Verona inserita nei territori maggiormente colpiti dal virus

È stato anche al centro di polemiche politiche, soprattutto in Veneto: è il rapporto prodotto da Istat e dall'Istituto superiore della sanità (Iss) sull'impatto che l'epidemia di Covid-19 ha avuto sulla mortalità italiana nei primi tre mesi del 2020. Un impatto che si è manifestato dalla fine di febbraio e che nel mese di marzo è stato di forte intensità in alcune aree del Paese.

L'Istat parla di «tre Italie». Ci sono zone in cui la diffusione del coronavirus è stata definita come alta, altre zone in cui la diffusione è stata media ed infine zone in cui la diffusione è stata bassa. Queste «tre Italie» non sono uniformi, ma comprendono territorio provinciali di diverse regioni, anche se rimane evidente il fatto che il Nord Italia è stato maggiormente colpito dal virus rispetto al Centro e al Sud. Un'evidenza comprensibile già dalla prima tabella pubblicata nel rapporto, quella che mostra regione per regione la differenza tra la mortalità media registrata tra il 2015 e il 2019 e la mortalità registrata nel 2020. Tutte le regioni italiane, esclusa la Sardegna, mostrano una diminuzione della mortalità a gennaio e febbraio di quest'anno rispetto agli stessi mesi degli anni precedenti. A marzo, a causa del Covid-19, questa variazione cambia anche se non in tutte le regioni. Il dato però che spicca è quello delle macro-regioni italiane. Nel Nord Italia, a marzo, c'è stato un aumento di mortalità rispetto agli anni passati del 94,9%. Significa che nelle regioni settentrionali i cittadini morti nel marzo 2020 sono quasi il doppio di quelli morti in media nei cinque anni precedenti. Questa percentuale diminuisce, ma resta comunque positiva nel Centro Italia, dove l'aumento di mortali nel marzo 2020 è stato del 9,1%. Mentre nel Sud Italia l'aumento è stato del 2%.

«Tre Italie», dunque, ma Verona dove si trova? Purtroppo, la provincia di Verona è inserita nell'Italia maggiormente colpita da Covid-19 ed è l'unica provincia veneta inserita in questo raggruppamento insieme a Treviso. Nel Veronese, a gennaio e febbraio 2020, si sono contati meno morti rispetto agli anni precedenti e la variazione è stata dello 0,7%. A marzo, però, il coronavirus ha cominciato a mietere vittime e la mortalità in provincia Verona è aumentata. Tra la mortalità di marzo 2020 e la mortalità media di marzo 2015-19, l'aumento è stato del 30,6%.
E rimanendo sempre nel gruppo di province italiane maggiormente interessate da Covid-19, Istat mostra anche le variazioni di mortalità suddivise per sesso e fasce d'età: «L'eccesso di mortalità più consistente si riscontra per gli uomini di 70-79 anni, i decessi cumulati dal primo gennaio al trentuno marzo 2020 aumentano di circa 50 punti percentuali rispetto allo stesso periodo della media 2015-2019 - si legge nel rapporto - Segue la classe di età 80-89 (+44%). L'incremento della mortalità nelle donne è invece più contenuto per tutte le classi di età; raggiunge alla fine di marzo il 20% in più della media degli anni 2015-2019, tanto per la classe di età 70-79 che per la 90 e più».

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