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Zaia: «Lento recupero». Sulla riapertura: «Abbiamo un piano, ma decide il governo»

Sul caso di una persona che nel Veronese si sarebbe reinfettata al virus dopo essersi "negativizzata", il governatore Zaia dice: «Stiamo verificando»

«La terapia intensiva ci sta dando soddisfazioni, c'è un calo in corso», così il governatore del Veneto Luca Zaia nel corso dell'odierno punto stampa dedicato all'emergenza coronavirus. Per quanto riguarda il numero dei tamponi effettuati finora nella regione, Zaia ha rivelato che sono ad oggi 133.289. «Oggi noi riusciamo a curare circa 9mila persone che non hanno a che vedere con il coronavirus, - ha quindi aggiunto il governatore Zaia - è questa anche la grande sfida di oggi in un mondo che è completamente cambiato. Nelle terapie intensive noi abbiamo anche molta gente che nulla ha a che vedere con il coronavirus».

Il presidente della regione ha quindi proseguito ricordando che «questa è la settimana cruciale, e ci sta dando delle indicazioni: c'è un lento recupero, il che non vuol dire abbassare la guardia ma continuare su questa strada. Bisogna dire grazie ai veneti - ha poi aggiunto Zaia - che sono stati i più rigorosi nel rispettare le regole e sono stati la miglior medicina contro il virus. I veneti hanno fatto un lavoro straordinario e non finirò mai di ringraziarli».

Il presidente del Veneto ha poi sottolineato che «la prossima settimana sarà ancora determinante». In merito alle regole contenute nell'ordinanza regionale e prolungate fino al 13 aprile, Zaia ha dichiarato: «Ieri ho firmato l'ordinanza, e vorrei spiegare che si può uscire di casa per passeggiare, camminare, fare la corsetta, ma entro i 200 metri da casa» (non a Verona dove vige l'ordinanza sindacale ndr). In merito alla questione dei vivai e del settore florovivaistico, il governatore ha chiarito: «Secondo il Dpcm, i cittadini possono uscire di casa per comprarsi derrate alimentari, per andare in farmacia o per motivi inderogabili come una visita in ospedale o un parente che si è sentito male. L'acquisto in un garden di una piantina non è "motivo inderogabile", - ha detto Zaia - qui c'è l'incongruenza perché il garden per la norma nazionale potrebbe restare aperto, ma il cliente non ci potrebbe andare. Noi abbiamo detto che il garden non può essere aperto al pubblico, possono però fare vendita a domicilio, oppure nei negozi di alimentari e supermercati che hanno un "punto verde"».

Il governatore del Veneto ha quindi sottolineato che è in preparazione una nuova ordinanza con alcune specificazioni: «Faremo un'altra ordinanza per chiarire che se ci sono altre attività aperte, come i tabacchi ad esempio, e hanno un angolo che vende "cancelleria", potranno venderla. Dall'altro lato, il verde pubblico e privato come nei campeggi per noi sarà possibile fare manutenzione». Zaia ha quindi aggiunto che «la Pasquetta sarà "chiusa" in Veneto, nella mia ordinanza c'è un vulnus sulla chiusura dei supermercati, perché diciamo "chiusi la domenica", ma Pasquetta è un lunedì. Ecco, nella nuova ordinanza specificheremo che i supermercati saranno chiusi anche il lunedì di Pasquetta».

In merito alla questione della riapertura delle imprese, Zaia ha rilevato che si tratta di una decisione che solo il governo può prendere: «La riapertura dell'aziende è di competenza del governo, non è a livello regionale che si decide. La riapertura è assolutamente necessaria, ma deve essere validata dal comitato scientifico. Noi stiamo redigendo un piano per la riapertura, ma essendo una decisione di competenza nazionale, il nostro piano lo metteremo a disposizione del governo perché faccia le sue valutazioni». Il governatore ha quindi aggiunto: «A me non pare un'illusione che se qualcuno con un test viene dimostrato abbia gli anticorpi, sia giusto considerare che gli venga fornita una "patente d'immunizzato" e possa tornare a fare le sue attività».

Una specificazione Zaia l'ha quindi riservata alla necessità di indossare i guanti quando si va la supermercato come previsto nella sua ordinanza regionale: «Siamo preoccupati perché, oltre all'eventualità della trasmissione aerobica, il mondo scientifico ci dice che il contagiante che ha le mani impregnate del virus e tocca la merce sugli scaffali, ebbene il virus può restare sulle superficie e quindi essere trasmesso». Infine un ultimo chiarimento il governatore lo ha riservato circa il caso di una possibile "reinfezione" di una cittadina nel territorio veronese, cioè di una persona che da positiva al virus Sars-CoV-2, si sarebbe "negativizzata" ma in seguito si sarebbe poi "ri-positivizzata" al coronavirus. Zaia, senza smentire o confermare, ha semplicemente spiegato che «ci è stato detto si tratterebbe di una cittadina cinese nel Veronese, ma stiamo verificando, il che significa che bisogna aspettare le verifiche anche dal punto di vista scientifico».

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