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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Sboarina: «Ordinanza per mascherina su bus e taxi». Pasqua: «Si può pregare anche a casa» 

Pronta la nuova ordinanza, manca solo la firma del sindaco in attesa delle decisioni della Regione. Sulla possibilità di riaprire le chiese per Pasqua il primo cittadino ha spiegato: «Sarebbe bello, ma decide il governo e su questo tema la comunità scientifica parla chiaro»

«Ritengo che l'utilizzo della mascherina sia importante anche all'interno dei mezzi di trasporto pubblico locale, e mi riferisco in particolare a pullman, autobus e taxi dove l'impiego della mascherina è importante per la salute di tutti ed anche degli stessi operatori», così il sindaco di Verona Federico Sboarina nel punto stampa di oggi, lunedì 6 aprile, dedicato come sempre all'emergenza sanitaria dovuta al coronavirus. Il primo cittadino scaligero ha quindi rivelato di aver già pronta una nuova ordinanza in materia, aggiungendo poi di non averla ancora firmata perché «in attesa di capire cosa farà la Regione, onde evitare provvedimenti doppi o che sono leggermente diversi».

Il sindaco ha poi spiegato di aver chiesto in giunta che gli assessori competenti si preoccupino di verificare che i cantieri cittadini e i lavori di manutenzione possano procedere in modo spedito, in un certo senso "sfruttando" questo particolare periodo in cui le scuole sono chiuse ed anche il traffico veicolare è di gran lunga ridotto e risultano quindi meno impattanti i cantieri in strada. Sono in corso ad esempio già i lavori per la segnaletica stradale, mentre da questa settimana partiranno anche quelli per lo sfalcio delle aree pubbliche come permesso anche dall'ordinanza regionale in Veneto.

In merito ai controlli sul rispetto delle norme, il sindaco ha spiegato che nella giornata di ieri «la città ha risposto bene, la nostra polizia locale ha controllato 321 persone e ne sono state sanzionate 5 e questo sta a certificare che, delle pochissime persone che c'erano in giro ieri ne sono state controllate molte e solo una minima parte non aveva titolo per essere in strada». In vista del prossimo fine settimana, dopo aver ringraziato i cittadini per il loro impegno in questa fase, il sindaco Sboarina ha spiegato che «ci aspetta uno sforzo ancora maggiore, perché tradizionalmente la Pasqua e la pasquetta sono le giornate dedicate alle gite e allo stare con gli amici, e quindi saremo chiamati a fare un sacrificio ancora maggiore visto che tutte le restrizioni sono mantenute fino al 13 aprile». 

Sull'ipotesi d'introdurre l'utilizzo delle mascherine ovunque, quindi anche nelle strade e piazze, ogni volta che si esce di casa, così come deciso a Legnago piuttosto che in regione Lombardia su provvedimento del governatore Attilio Fontana, il sindaco Sboarina ha detto: «I cittadini sono già sottoposti a molti provvedimenti che non ho mai preso a cuor leggero, se si dovrà arrivare anche all'utilizzo delle mascherine sempre e comunque lo faremo, ora è sufficiente rispettare l'obbligo negli esercizi commerciali e, visto che anche i mezzi di trasporto pubblico rappresentano un'altra criticità, o con un nuovo provvedimento della regione o con la mia ordinanza interverremo anche su questo punto».

Sul tema delle passeggiate o della corsetta attorno a casa che l'ordinanza regionale in Veneto, così come anche in Lombardia, continuano a prevedere entro i 200 metri di distanza, il sindaco di Verona ha motivato così la sua decisione di vietarle in senso assoluto: «Questo è un esempio di decisione che prendo calandola nel nostro territorio, cioè quello della città più popolosa del Veneto dove abbiamo quartieri che nell'area dei 200 metri da casa vedono abitare migliaia di persone, quindi l'ordinanza sindacale è più restrittiva perché parte dal presupposto che se le migliaia di persone che insistono sugli stessi 200 metri scendono in strada per fare la passeggiata, è evidente che si creano quegli assembramenti che si vogliono evitare». 

In merito alla proposta di Matteo Salvini che ha chiesto di riaprire le chiese per le celebrazioni in vista della Pasqua, il sindaco di Verona ha spiegato: «È un problema che vivo da credente, perché sarebbe bello poter andare a partecipare alle celebrazioni, per chi crede, della messa di Pasqua, ma una prima considerazione è che spetta al governo decidere, perché essendo un provvedimento "meno restrittivo" se a prenderlo fosse un sindaco o un governatore di regione il provvedimento perderebbe di efficacia rispetto al Dpcm. Oltre a ciò, - ha aggiunto il sidaco Sboarina - ritengo che le indicazioni date dalla comunità scientifica su questo tema siano molto precise e quindi le restrizioni già prese hanno la ratio di tutelare il bene principale della salute dei cittadini. Penso poi che per chi crede, affidarsi alla preghiera in questo momento sia comunque fondamentale, ma questo a prescindere dall'andare a messa, chi crede sa che la preghiera può essere fatta nell'intimità della propria casa piuttosto che in chiesa». 

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