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Coronavirus, al via anche al Catullo i controlli della temperatura corporea sui passeggeri

Se la temperatura corporea fosse uguale o superiore a 37.5°, al passeggero verrà chiesto se nei 14 giorni precedenti abbia visitato la Cina ed eventualmente aperto un canale sanitario

Come disposto dal Ministero della Salute e Protezione Civile, al termine della riunione di coordinamento in videoconferenza tra Protezione Civile e aeroporti italiani, sono stati attivati ieri anche negli scali di Venezia e Verona, e da oggi di Treviso, i controlli per il rilievo della temperatura corporea dei passeggeri in arrivo con voli internazionali.

Il coordinamento delle operazioni fa capo a USMAF (Ufficio di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera), che recluta il personale volontario e fornisce i termometri laser per la misurazione. Qualora la temperatura corporea fosse uguale o superiore a 37.5°, al passeggero in questione verrà chiesto se nei 14 giorni precedenti abbia visitato la Cina. In caso affermativo, si procederà ad aprire un canale sanitario con la supervisione di un medico. A tutti i passeggeri dei voli internazionali vengono inoltre distribuiti dei volantini informativi presso la zona arrivi airside.

Al riguardo, in una nota stampa divulgata nella giornata di ieri, giovedì 6 febbraio, la Regione Veneto ha voluto precisare: «La Regione Veneto, come tutte le altre Regioni, ha ricevuto dal coordinamento nazionale la richiesta di mettere a disposizione dei volontari per "misurare la febbre" ai passeggeri in arrivo negli aeroporti. La competenza esclusiva è dell'USMAF (Ufficio di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera) del Ministero della Salute. È quindi l'USMAF a gestire le modalità operative e i tempi di attivazione dei controlli. La Regione ha risposto affermativamente alla richiesta di volontari avanzata dall'USMAF, ma non ha altri poteri o compiti, se non eventuali interventi di collaborazione che l'USMAF dovesse chiedere».

«Al momento, - prosegue la nota stampa della Regione - il Veneto ha concordato la disponibilità dei volontari della Croce Rossa Italiana, che stanno già operando negli aeroporti di Venezia e Verona e domani (oggi ndr) saranno presenti anche a Treviso, coordinati dall'USMAF che sta completando l'organizzazione e procurandosi le strumentazioni necessarie negli aeroporti. La sanità regionale entra in attività nel caso che un passeggero venga trovato in condizioni di salute da approfondire. In questo caso, la persona viene direttamente presa in carico dai Pronto soccorso degli Ospedali».

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