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Il governatore Zaia: «Il trend positivo prosegue. Per le vacanze estive ho fiducia che gli stranieri arriveranno»

«Il trend positivo sta proseguendo e questo ci fa ben sperare per la riapertura», ha dichiarato il governatore del Veneto Luca Zaia

«Il trend positivo sta proseguendo e questo ci fa ben sperare per la riapertura, abbiamo già detto molte vole che il lockdown, cioè la chiusura totale, non esiste più e su questo fronte stiamo lavorando alacremente», così il presidente della Regione Veneto Luca Zaia nel corso della conferenza stampa di oggi, venerdì 17 aprile, dedicata all'emergenza coronavirus. Il governatore ha quindi fatto presente che è in fase di elaborazione un «piano per l'apertura nella fase 2», sottolineando l'importanza dell'utilizzo dei dispositivi di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Sul tema "vacanze" estive, il governatore Zaia si è lasciato andare ad una metafora: «Il coronavirus è come farsi la barba, la prima volta che la fai è sicuro che ti tagli. Ora noi sappiamo che il coronavirus è un pericolo reale e si può morire di coronavirus, ma è altrettanto vero che utilizzando le precauzioni, se ad esempio in spiaggia gli ombrelloni sono distanziati il problema scema, se mi alzo e vado in acqua non ho il problema, se invece mi alzo e vado al chiosco allora mi metterò la mascherina. Insomma, - ha detto Zaia - ci adatteremo ma dobbiamo tornare più forti di prima, ne dobbiamo uscire. Ovvio che questo non vuol dire abbassare la guardia, oggi non bisogna abbassare la guardia». L'auspicio di Zaia è poi quello che si tratti di «vacanze a chilometro zero per aiutare la nostra economia», ma ha poi anche aggiunto di essere «fiducioso che gli stranieri arriveranno», anche perché, ha sottolineato Zaia, «il 15 agosto è fra due mesi e mezzo».

Per quanto riguarda invece il mondo dell'istruzione, il governatore si è lasciato andare a un commento circa la didattica online che, a suo avviso, sarebbe di per sé sufficiente e bastevole per quel che riguarda le università: «Ci si laurea oggi online, la parte analogica della formazione, che è utile, quella del rapporto fisico, ce l'abbiamo ancora nelle scuole dell'obbligo, però va a scemare poi per quanto riguarda l'università. Perché uno può tranquillamente laurearsi senza andarci, fa le lauree online e via». Affermazioni, a nostro avviso, che ci stupirebbe molto se non dovessero suscitare almeno qualche "perplessità" da parte della comunità accademica.

Il presidente del Veneto ha quindi affrontato il tema delle Rsa, rilevando che all'interno delle varie case di riposo nella regione vi sono tassi di mortalità molto differenti, citando «la casa di riposo a Villa Bartolomea che conta ad esempio 35 decessi su 78 ospiti», a fronte di altre che non hanno nemmeno un positivo. Sulla questione invece dei migranti ospitati nell'hotel in Zai a Verona, il governatore ha detto: «Si tratta di un piano di salute pubblica, nel quale dobbiamo coinvolgere tutti i cittadini, a prescindere dalla loro provenienza, dal loro colore della pelle e da tutto quello che pensano. Anche loro devono sottostare alle regole che hanno i cittadini oriundi, che sono i citadini in Veneto. Quindi, - ha aggiunto il governatore del Veneto Luca Zaia - non capisco perché un immigrato può o vuole pretendere di andare in giro senza mascherina, o uscire anche se è un contatto di un positivio e dunque deve stare in isolamento. Le regole devono essere rispettate, - ha poi ribadito Zaia - se no si fanno rispettare con le buone o con le cattive, e con le cattive per me significa cominciare a chiamare le forze di polizia e intervenire pesantemente. Quindi l'auspicio è che i prefetti, nel coordinare i tavoli di ordine pubblico, provvedano a mettere in sicurezza prima la salute di questi signori e, di conseguenza, la salute dei nostri cittadini».

A precisa domanda su cosa farebbe se dipendesse da lui la riapertura dal 4 maggio in poi, il governatore del Veneto Luca Zaia ha risposto così: «Se dipendesse da me, dal 4 maggio aprirei tutto con gradualità e responsabilità».

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