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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Covid, Veneto resta in giallo. Zaia: «Scenario cambiato, devono cambiare le regole»

Il presidente della Regione ha fornito dati in miglioramento sui parametri che determinano il passaggio di zona ed è tornato a chiedere una semplificazione delle norme per i cittadini

Il punto della situazione sull'emergenza Covid in Veneto è stato fatto questa mattina, 20 gennaio, dal presidente della Regione Luca Zaia dalla sede della protezione civile regionale a Marghera. Al fianco di Zaia, la responsabile del servizio di prevenzione della Regione Francesca Russo.

La prima comunicazione fornita da Luca Zaia è stata, come sempre, la lettura del bollettino, a cui il presidente ha aggiunto anche un confronto con i dati dell'anno scorso: «Nelle ultime 24 ore abbiamo intercettato 21.833 positivi al coronavirus con 169.893 tamponi e quindi la percentuale dei tamponi positivi sul totale è del 12,85%. Oggi, i positivi al virus in Veneto sono 273.895. Esattamente un anno fa erano 57.469. Oggi, i ricoverati per Covid negli ospedali veneti sono 2.010. Un anno fa erano 2.898. Attualmente in area non critica ci sono 1.806 pazienti per Covid, un anno fa erano 2.560. In terapia intensiva, oggi, ci sono 204 pazienti per Covid e 281 non Covid. L'anno scorso i pazienti Covid in terapia intensiva erano 338».

ricoveri covid 2020 2021-2

La differenza tra i ricoveri per Covid registrati nell'inverno dell'anno scorso con quelli registrati quest'anno è stata poi mostrata da Zaia con un grafico. Un'immagine in cui era possibile vedere una prima diminuzione della pressione ospedaliera. E dunque una conferma di quanto dichiarato dal governatore pochi giorni fa, ovvero che le curve dei grafici si erano appiattite. «Speriamo di aver dunque raggiunto una fase di stallo per poter iniziare la fase di inversione dell'infezione», ha aggiunto oggi Zaia.

I dati sulla pandemia in Veneto, dunque, migliorano e questo rende abbastanza sicura la permanenza della regione in zona gialla. «L'indice Rt è 1,22 - ha detto Zaia - Il tasso di occupazione delle terapie intensive è del 18%, il tasso di occupazione dell'area medica è 26% e l'incidenza settimanale è di 2.587 casi ogni 100mila abitanti. Il modello previsionale indica che il tasso di occupazione dell'area medica è in crescita, ma quello delle terapie intensive è in calo. Se fosse cosi, non solo resteremo in zona gialla la prossima settimana, ma anche quella successiva».

E la considerazione di Zaia, alla luce di tutti i dati, è che lo scenario è cambiato e quindi devono cambiare anche le regole di gestione della pandemia. «Noi registriamo anche più di 20mila positivi al giorno - è il commento del governatore - Di questi, la stragrande maggioranza non ha sintomi. E tra chi ha sintomi, la maggior parte ha sintomi lievi. Arrivando addirittura ad avere 20mila positivi al giorno, ma con meno ricoveri in ospedale rispetto alle dimissioni. In questo, la vaccinazione ci ha dato una grande mano. Di fronte a ciò, il Governo deve cambiare strategia perché gestire la situazione attuale con queste regole genera il caos. I cittadini se ne lamentano ed è comprensibile. Un esempio è il tracciamento dei contatti, diventato ormai impossibile visto l'alto numero dei positivi. Bisogna semplificare e concentrarsi sui sintomatici».

Infine, sulla campagna vaccinale, il presidente del Veneto ha annunciato che oggi è stato tagliato il traguardo delle 10 milioni di dosi somministrate.

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