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Vaccino anti-Covid nel Veronese. «Fornitura di 10mila dosi a settimana»

Il direttore generale dell'Ulss 9 Scaligera Pietro Girardi è intervenuto durante la commissione temporanea sull'emergenza coronavirus del consiglio comunale di Verona

Proseguono con cadenza settimanale gli incontri della commissione temporanea sull'emergenza coronavirus. Una commissione del consiglio comunale di Verona convocata anche per oggi, 11 gennaio, dal presidente Ciro Maschio.
Il piano delle vaccinazioni anti-Covid è stato al centro dell'incontro odierno. Un piano la cui prima fase di distribuzione è stata avviata su tutto il personale sanitario e socio-assistenziale di città e provincia. Ad intervenire è stato il direttore generale dell'Ulss 9 Scaligera Pietro Girardi ed erano president anche il vicesindaco Luca Zanotto e l'assessore ai servizi sociali Daniela Maellare.

«L'Ulss e le altre strutture preposte sono attivamente impegnate in una puntuale e rapida distribuzione del vaccino - ha spiegato il presidente Maschio - Le dosi fornite sono ancora poche per garantire, in tempi rapidi, la totale copertura della popolazione. Su città e provincia abbiamo attualmente una fornitura di circa 10mila dosi a settimana. Ne servono molte di più, per ampliare nei prossimi mesi il bacino di popolazione vaccinata. Ci attiveremo nei confronti del Governo perché i quantitativi forniti vengano quanto prima aumentati, con la messa in distribuzione di vaccini di più facile gestione e ad un solo ciclo di somministrazione. In altro modo i tempi di distribuzione diventeranno lunghissimi. Positivo che, oltre alla rete di distribuzione ospedaliera, sia già stata data la disponibilità anche dai parte dei farmacisti e dei volontari della protezione civile».

«Oggi è il primo giorno che gli ospedali ricominciano a respirare un po' - ha sottolineato Girardi - che a livello gestionale si traduce nella disponibilità di qualche letto di terapia intensiva. Se viene mantenuto questo andamento per tutta la settimana, è prevedibile si possa tornare ad una parziale ridimensione dei ricoveri. Su fronte della prima fase della campagna vaccinale è in fase di completamento la distribuzione a tutto il personale sanitario e socio assistenziale interessato. Si tratta di una distribuzione di oltre 20mila dosi tra provincia e aziende ospedaliere cittadine, per circa 10mila a settimana. Si punta, fra il primo e secondo richiamo di vaccinazioni, a coprire anche le persone ultra ottantenni che non risiedono all’interno di strutture per anziani. Il vaccino attualmente utilizzato non è di facile gestione e impone complesse tecniche di conservazione, a temperature di meno 80 gradi, e modalità di distribuzione entro 5 ore dalla preparazione del siero. Dal mese di febbraio, con il probabile arrivo del vaccino di Moderna, di più facile utilizzo e conservazione, si potrà ampliare il bacino della popolazione. La situazione resta comunque emergenziale. Quando vi saranno disponibile sufficienti dosi di vaccino per tutti si dovrà procedere ad una campagna ad ampio raggio, con la creazione di grandi centri di distribuzione sul territorio».

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