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Accoglienza dei profughi ucraini in Veneto, attivata struttura a Malcesine

Annuncio del presidente Luca Zaia, che ha aggiornato anche sull'emergenza Covid ed ha comunicato una novità che sburocratizza ai malati oncologici le procedure di richiesta dell'invalidità

Oggi, 15 marzo, il presidente della Regione Luca Zaia ha fatto il punto della situazione sulle due emergenze in corso: Covid-19 e Ucraina. Inoltre, ha presentato un nuovo accordo con l'Inps in materia di invalidità civile per i pazienti oncologici.

Zaia ha voluto dare risalto al protocollo d'intesa già firmato e quindi già operativo con Inps, parlandone con Antonio Pone di Inps Veneto. «È un'iniziativa unica nel suo genere perché siamo oltre la sburocratizzazione - ha dichiarato Zaia - Ogni anno ci sono circa 30mila malati oncologici che hanno bisogno della pensione di invalidità. E per fare la richiesta abbiamo fatto sparire tutti i passaggi».
I contenuti dell'accordo sono stati spiegati da Antonio Pone: «In Veneto viene introdotto il certificato oncologico introduttivo in materia di invalidità civile. I paziente oncologico, un po' per la patologia e un po' per le cure che possono essere invalidanti, ha diritto ad accedere a prestazioni economiche e non solo. Ed il primo quesito che il paziente pone al proprio medico curante è come fare ad ottenere queste prestazioni. Grazie a questo accordo, lo specialista che ha in cura il paziente oncologico si fa carico di inoltrare all'Inps il certificato introduttivo oncologico. Questo certificato contiene tutte le informazioni necessarie affinché la commissione medica dell'Inps possa valutare il caso senza sottoporre il paziente a una visita».

Il presidente del Veneto è poi passato all'argomento Covid-19. «Nelle ultime 24 ore sono risultati positivi al coronavirus 7.313 tamponi sugli 87.237 che abbiamo eseguito e quindi la percentuale dei test positivi sul totale è dell'8,38% - ha detto Zaia - In questo momento in Veneto ci sono 55.118 cittadini positivi al virus. Ed i ricoverati per Covid-19 sono 814, di cui 753 in area non critica e 61 in terapia intensiva. Sono invece 331 i pazienti non Covid nelle terapie intensive del Veneto».
Zaia ha poi cercato di rispondere ai dubbi su cosa accadrà con la fine dello stato di emergenza per Covid: «Dopo il 31 marzo, io penso che sia doveroso porre fine alle restrizioni. A quel punto saranno i singoli cittadini a dosare il proprio livello di protezione. Quindi spero che le restrizioni scompaiano, ma che ci sia un lavoro di squadra a livello di responsabilità individuale. E spero anche che si esca da questo clima di conflitto sociale tra vaccinati e non vaccinati».

Infine, sull'Ucraina: «La situazione ci preoccupa - ha ammesso Luca Zaia - L'accoglienza dei profughi è un grosso impegno per tutti. Il Veneto ha un progetto per accoglierne 50mila. Già ce ne sono 4mila, ma il numero tende sempre ad aumentare, e di questi ce ne sono 19 ricoverati in ospedale. A tutti noi eseguiamo il tampone e ho chiesto anche di eseguire il sequenziamento dei test positivi, perché vogliamo scoprire se sono positivi ad una variante particolare. Stiamo allestendo nuove strutture di accoglienza a Monselice, Asiago e Malcesine, ma abbiamo avuto anche una risposta straordinaria dei cittadini che hanno messo a disposizione 8.100 posti letto ed hanno donato più di 400mila euro. Quindi ringrazio loro e ringrazio anche tutti i volontari che si stanno dando da fare».

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