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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Zaia: «Preoccupazioni per la guerra hanno sostituito quelle per il Covid-19»

Il presidente della Regione ha mostrato dati sul coronavirus in continuo miglioramento, ma il conflitto in Ucraina ha aggiunto nuovi problemi per il Veneto

Il presidente della Regione Luca Zaia, con l'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin, ha tenuto questa mattina, 4 marzo, un nuovo aggiornamento sul Covid-19 in Veneto e sulle iniziative messe in campo per aiutare l'Ucraina invasa dalla Russia.

Zaia ha esordito con gli ultimi dati sulla pandemia in regione: «Nelle ultime 24 ore abbiamo trovato 3.729 nuovi positivi al virus eseguendo 61.431 test e quindi la percentuale dei tamponi positivi è del 6,13%. I ricoverati per Covid-19 negli ospedali del Veneto oggi sono 1.013, che sono così suddivisi: 926 in area non critica e 87 in terapia intensiva. Mentre i pazienti non Covid in terapia intensiva sono 310. Ormai il livello dei ricoveri per Covid sta raggiungendo i minimi storici e le nostre previsioni indicano che nel giro di una settimana i pazienti positivi in terapia intensiva scenderanno a 47 e quelli in area non critica caleranno a 495. Il nostro indice di contagio attuale (Rt) è 0,8, il tasso di occupazione delle terapie intensive è al 5%, il tasso di occupazione dell'area non critica è al 9% e l'incidenza settimanale è precipitata a 483,2 casi ogni 100mila abitanti. I vaccinati contro il coronavirus sono l'89,3% dei veneti».

I numeri sul coronavirus stanno diventando sempre meno preoccupanti in Veneto, ma le nuove preoccupazioni per Zaia sono quelle per la guerra in Ucraina. «Si prevedono dai 700mila al milione di profughi ucraini in arrivo in Italia - ha dichiarato il presidente della Regione - Purtroppo questo conflitto in Ucraina non ha preso una piega che ci fa ben sperare. Il dialogo non è ancora costruttivo ma noi speriamo che la diplomazia abbia la meglio e che i grandi del mondo intervengano per la pace. Siamo preoccupati per le condizioni del popolo ucraino e noi siamo disponibili ad ospitare i profughi e a curare i malati. Stiamo preparando dei piani di emergenza regionali per aiutare coloro che hanno perso tutto e sono scappati. Il primo problema è quello sanitario e quello cerchiamo di risolverlo subito perché in Veneto la sanità non si nega a nessuno. Altro problema è che non hanno i soldi e poi non hanno neanche il Super Green Pass per viaggiare. Per questo ho proposto il superamento della certificazione verde per garantirgli almeno il trasporto verso parenti o amici. Inoltre, ho proposto anche il superamento burocratico del decreto flussi, per risolvere anche il problema del lavoro da offrire agli ucraini arrivati da noi».

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