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Postazione per i tamponi attivata in aeroporto a Verona: gli obblighi di chi viaggia all'estero

Viaggi all'estero: il mancato rispetto delle disposizioni può costare una multa da 1.000 euro

Due postazioni per effettuare i tamponi direttamente negli aeroporti sono state allestite ed attivate al "Marco Polo" di Venezia ed al "Catullo di Verona", grazie alla Regione Veneto e alle relative Ulss di competenza. In tal modo i viaggiatori di rientro da Croazia, Grecia, Malta e Spagna potranno svolgere il test al loro arrivo sul suolo nazionale così come da indicazioni ministeriali e sulla scorta di quanto prescritto anche dall'ordinanza del 13 agosto firmata da Zaia.

Tale possibilità è parallela all'altra opzione prevista, vale a dire quella di presentare all'atto dell'imbarco l'esito negativo di un tampone per la ricerca del virus Sars-CoV-2 svolto non oltre le 72 ore precedenti l'ingresso in Italia. Altresì è prevista la possibilità di svolgere il test per la ricerca del virus dopo essere rientrati a casa ed aver contattato la propria Azienda sanitaria di riferimento per comunicare il proprio rientro proveniente da Croazia, Grecia, Malta o Spagna.

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In merito ai tempi entro cui fare il tampone, circa quest'ultima ipotesi, è bene fare chiarezza: l'ordinanza del ministero della Salute prevederebbe un arco temporale di 72 ore dallo sbarco in Italia per effettuare il test, ma l'ordinanza regionale numero 84 del 13 agosto in Veneto specifica che si hanno 24 ore di tempo per contattare l'Ulss di riferimento e 48 ore di tempo, a partire dall'avvenuta comunicazione (non dallo sbarco), per svolgere il test. La stessa ordinanza regionale firmata da Zaia, a differenza di quella ministeriale che su questo punto non ha mancato di creare qualche piccola incomprensione, specifica in modo molto chiaro e netto che «fino all’esito del test il soggetto rimane in isolamento».

Oltre a chi rientra in Veneto da viaggi in Croazia, Grecia, Malta o Spagna, devono ottemperare alla comunicazione verso l'Ulss di riferimento per effettuare il tampone anche tutte quelle persone che sono state indicate, nell'ordinanza regionale numero 84, appartenere alle cosiddette categorie di soggeti "a rischio particolare". Si ricorda da ultimo che la mancata effettuazione della quarantena, la mancata comunicazione di ingresso nel termine di 24 ore dall’ingresso o rientro in Veneto per l’esecuzione del test di screening per i soggetti obbligati, fatte salve le eventuali sanzioni penali, comporta «l’applicazione della sanzione di euro 1.000».

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