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Tutte le ambiguità del nuovo Dpcm, Sboarina critico: «Va applicato, ma tante cose sono illogiche»

Il primo cittadino scaligero durissimo sul nuovo Dpcm: «Non si capisce niente»

Il sindaco di Verona Federico Sboarina è intervenuto durante una conferenza stampa per commentare pubblicamente le nuove misure contenute nel Dpcm in vigore da oggi e firmato domenica sera dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il primo punto toccato non senza comprensibili accenni polemici dal primo cittadino scaligero è stato quello dei cosiddetti nuovi poteri attribuiti proprio ai sindaci che parrebbe possano da oggi disporre una sorta di "coprifuoco" dopo le ore 21, chiudendo piazze o vie dove si potrebbero verificare assembramenti.

Come da noi già sottolineato in precedenza, anche il sindaco Sboarina ha evidenziato come la norma in realtà non citi affatto esplicitamente i sindaci quali destinatari di questo nuovo potere e, tuttavia, nel suo discorso alla nazione di ieri sera il premier Conte era stato chiaro nell'attribuire proprio a loro questa facoltà: «Ieri sera nelle dichiarazioni del presidente Conte vi è stato anche il passaggio per cui i sindaci dalle 21 della sera in poi potevano disporre la chiusura di piazze e strade, poi però con una bacchetta magica nella versione definitiva del Dpcm pubblicata in Gazzetta Ufficiale è sparita la locuzione "i sindaci". Ora, - ha commentato Sboarina - non si capisce chi è il soggetto che deve disporre tale chiusura e, oltre a questo va detto che i sindaci hanno già il potere di chiudere piazze e strade attraverso le "ordinanze contingibili e urgenti" là dove ce ne sia bisogno».

Il sindaco di Verona ha quindi spiegato che se da un lato si adopererà per «tutelare la salute dei cittadini come fatto finora», dall'altro si cercherà sempre di «non abbattere le categorie economiche». Tornando nel dettaglio del comma 2 bis, quello del "coprifuoco" per intendersi, aggiunto dal nuovo Dpcm all'articolo 1, il sindaco di Verona ha quindi detto: «È inapplicabile ed è assurdo, poiché facciamo un esempio: nel momento in cui c'è scritto "fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private", prendiamo anche una piazza delle nostre, io la chiudo dopo le ore 21 e però se arriva uno che dice "sto andando al bar" quella persona ci può andare. Non si capisce niente da questa roba qua». Il sindaco ha quindi ricordato come nella realtà delle cose non ci si possa preoccupare solo delle piazze della "movida", perché ad esempio a Verona il mercato dello Stadio che si tiene prima delle ore 21, conta sicuramente più gente che non un venerdì sera in piazza Erbe e su quello anche il nuovo Dpcm non prevede interventi.

Sboarina ha quindi evidenziato come nelle prossime ore dovrebbe essere convocato un Comitato per l'ordine e la sicurezza, proprio per approfondire la nuova normativa ed anche le sue incongruenze. Sul tema degli sport consentiti o meno dal nuovo Dpcm, Sboarina ha detto: «Dalla lettura del testo si capisce che sono consentiti quegli sport di squadra che abbiano valenza regionale, nazionale o superiore e resta la possibilità di far entrare entro certi limiti il pubblico per le competizioni professionistiche. Quello che non si capisce è però quale attività sportiva viene sospesa, nel senso che i campionati di calcio provinciali o di pallavolo e basket, sono di valenza regionale oppure solo provinciale? Perché a me pare di poter dire abbiano una valenza regionale, essendo che chi li vince poi va a fare le finali regionali. Poi però il Dpcm aggiunge che "l’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto sono consentite solo in forma individuale e non sono consentite gare e competizioni", quindi parrebbe che tutta l'attività dilettantistica non sia permessa». Sull'argomento Sboarina ha quindi precisato che sarà necessario un confronto con le varie Federazioni sportive dopo che anche queste abbiano fatto le debite richieste di chiarimento.

Un'altra situazione abbastanza paradossale contenuta nell'ultimo Dpcm ed illustrata dal sindaco di Verona Federico Sboarina riguarda poi l'attività dei convegni. Il primo cittadino scaligero ha infatti evidenziato come il decreto di ieri sera stabilisca che «dopo la lettera n)» del comma 6 articolo 1 del precedente Dpcm, cioè quello dello scorso 13 ottobre, «è aggiunta la seguente: n-bis) sono sospese tutte le attività convegnistiche o congressuali, ad eccezione di quelle che si svolgono con modalità a distanza». Sboarina ha dunque notato una contraddizione nel fatto che l'aggiunta della lettera n-bis nel Dpcm in vigore da oggi, lasci di fatto invariata la lettera n) del Dpcm del 13 ottobre, nella quale invece si legge l'esatto contrario: «Sono consentite le manifestazioni fieristiche ed i congressi, previa adozione di Protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico». Lo stesso sindaco ha comunqe aggiunto che «per il principio secondo il quale la norma seguente se contraddittoria con la precedente va a derogare la precedente, e dopo essermi confrontato con il prefetto, ad oggi mi pare di capire che comunque i convegni non si possano fare». 

In conclusione Sboarina ha poi comunque ricordato come si stia assistendo anche nel Veronese ad un «aumento dei contagi esponenziale, una progressione geometrica nei numeri, andando avanti con una media di 1.000 contagi in più al giorno, quando fino ad una settimana fa si parlava dei 10 o 20 casi». Il sindaco ha evidenziano come anche i ricoveri siano aumentati: «Anche nel nostro territorio stanno aumentando i ricoveri, nel giro di un paio di giorni siamo passati da 44 a 74 nelle aree non critiche, quindi c'è una crescita importante rispetto ai 2 o 3 ricoveri di un mese fa. È chiaro che c'è un problema che deve essere affrontato, per quanto nella nostra provincia non vi sia emergenza nelle strutture sanitarie. Ciò detto in questo nuovo provvedimetno riscontro molte questioni illogiche e che potevano essere meglio affrontate, tuttavia i Dpcm devono essere applicati e cercheremo di risolvere le discrasie».

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