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Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Verona. La coppia Giacino-Lodi non accetta la sentenza e ricorre in Appello

La tesi dell'accusa viene contestata dai legali dell'ex vicesindaco e di sua moglie per oltre duecento pagine. In dubbio la credibilità dell'imprenditore Leardini e di molti punti su cui si poggerebbe la tesi accusatoria

La difesa di Vito Giacino e della moglie Alessandra Lodi ha proposto, in circa duecento pagine, una prospettiva diversa rispetto a quella che funge da sostegno all'accusa. La sentenza è di cinque anni di reclusione per Giacino e quattro per la Lodi, colpevoli di aver fatto versare all'imprenditore Alessandro Leardini, tra il 2008 e il 2013, più di 650mila euro (soprattutto in contanti).

Ma Filippo Vicentini e Apollinare Nicodemo, gli avvocati della difesa, avrebbero individuato, come riporta "L'Arena", delle incongruenze nella versione di Leardini e, di conseguenza, lacune a livello probatorio. Ad esempio, la questione della tracciabilità del contante che l'imprenditore sostiene di aver versato. Inoltre, per i legali della coppia, l'esiguità dei prelievi di Giacino e signora sarebbero imputabili non già al denaro contante fornito da Leardini (versato per ottenere l'appoggio dell'ex vicesindaco), bensì alle entrate "in nero" di Giacino, che derivavano dall'attività di l'avvocato (professione che continuava ad esercitare nonostante rivestisse una carica pubblica). E poi, sempre secondo i legali della coppia, Leardini avrebbe avuto le tasche vuote all'epoca dell'inchiesta del 2004, per cui le ingenti somme di contante non sarebbero state a disposizione prima della vicenda Ater (come, invece, sostenuto dall'imprenditore).

Per la difesa, come riporta "L'Arena", non vi fu mai l'adozione di fatti amministrativi illegittimi. Semmai vi è stata un'indebita induzione a dare che avrebbe fornito a Giacino un'occasione per lucrare grazie al ruolo istituzionale che rivestiva. Ma anche su questo Vicentini e Nicodemo hanno molto da obiettare. Il ricorso è stato depositato l'altro giorno e dovrà essere trasmesso alla Corte d'Appello.

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