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Cronaca Soave / Via Giulio Camuzzoni

Coppia di evasori punita: sequestrati beni per oltre mezzo milione di euro

La Guardia di Finanza ha dato esecuzione del provvedimento nei confronti di imprenditore veronese, V.R., e della moglie, già gravato da numerosi precedenti per reati di frode fiscale, truffa, appropriazione indebita e ricettazione

Nei giorni scorsi, i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Verona hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro di beni nei confronti di un imprenditore veronese, V.R., già gravato da numerosi precedenti per reati di frode fiscale, truffa, appropriazione indebita e ricettazione, e della moglie Z.M., per un valore di oltre mezzo milione di euro.

L’operazione ha avuto origine da un’indagine di polizia giudiziaria partita dalla Compagnia di Soave nei confronti di V.R, evasore totale sin dall’anno 2008 e, quindi, debitore verso l’Erario per oltre 7,6 milioni di euro tra imposte evase e sanzioni inflitte; tuttavia, il tenore di vita dimostrato dall’imprenditore è apparso ampiamente sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati e ciò ha consentito di procedere alla richiesta di misure di prevenzione patrimoniali previste dal “Codice Antimafia”.

Lo strumento normativo, già largamente utilizzato nei confronti di persone “socialmente pericolose” o “genericamente pericolose”, non necessariamente collegate alla criminalità organizzata, è stato ritenuto applicabile anche nei confronti di tutti i soggetti che “in maniera abituale” vivono tramite la commissione di reati tra i quali quelli tributari.

Il Tribunale di Verona, accogliendo la richiesta della Procura della Repubblica inoltrata dalla Dott.ssa Angela Barbaglio, ha emesso il decreto di sequestro finalizzato alla confisca, così da poter "aggredire" le ricchezze illecitamente accumulate da entrambi i coniugi.

I Finanzieri di Soave hanno, quindi, dato esecuzione al provvedimento, procedendo al sequestro di 6 fabbricati e relative pertinenze, 18 terreni agricoli e boschivi, 4 autovetture, quote di partecipazione in 4 società di capitali nonché i saldi attivi dei 6 conti correnti intestati, per un valore complessivo pari ad oltre 533.000 euro.

L’operazione costituisce il primo provvedimento della specie a Verona, finalizzato ad aggredire patrimoni illecitamente accumulati da soggetti “socialmente e fiscalmente pericolosi”, dediti, cioè, a traffici illeciti e che vivono grazie ai proventi di tali attività delittuose ai danni della collettività.

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