Controlli su treni e stazioni a Pasqua: dai servizi antiborseggio ai viaggiatori senza biglietto
Nella settimana delle festività pasquali, la Polfer ha intensificato i servizi nelle principali stazioni ferroviarie delle quattro province Verona, Vicenza, Trento e Bolzano: quasi 2000 le persone controllate
1985 persone controllate, 3 indagate, 3 minori rintracciati e 4 sanzioni amministrative elevate in materia di circolazione stradale e ferroviaria: è questo il bilancio dell’attività della Polizia ferroviaria svolta nelle principali stazioni ferroviarie delle quattro province Verona, Vicenza, Trento e Bolzano di competenza del Compartimento “per Verona ed il Trentino Alto Adige” nel periodo di Pasqua.
Durante la settimana delle festività pasquali, i servizi sono stati intensificati con l’impiego di 141 pattuglie nelle stazioni e 5 a bordo treno: 12 i convogli ferroviari vigilati; 6 i servizi antiborseggio in abiti civili per contrastare, in particolare, i furti ai danni dei viaggiatori; 3 i minori che si erano allontanati, chi da un paio di giorni dalla propria famiglia, chi da una Comunità di recupero o dal reparto di psichiatria infantile di un ospedale, rintracciati a bordo treno o nelle stazioni ferroviarie e poi riaffidati.
In particolare, sono stati scoperti in treni differenti due viaggiatori sprovvisti di biglietto per sé o per la “e-bike” al seguito. Questi si sarebbero rifiutati di regolarizzare la propria posizione con i capitreno e di fornire loro le proprie generalità, chiamando così all'intervento la Polfer, i cui operatori hanno provveduto a denunciare tali individui, che nel frattempo avevano anche insultato il personale ferroviario.
Sorpreso in stazione con a carico l’obbligo del Questore di lasciare il territorio dello Stato entro 7 giorni, un cittadino straniero è stato denunciato e, nel contempo, sanzionato per la violazione del regolamento di Polizia ferroviaria e per l’indebito stazionamento in area ferroviaria da dove è stato allontanato ai sensi della normativa sul cosiddetto “Daspo Urbano” in attesa dell’adozione, da parte dell’ufficio immigrazione della questura scaligera, di una misura più rigorosa.