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Rete di contrabbandieri sgominata: sequestrate a Verona quasi 40 mila bottiglie di vodka

Sono 28 le misure cautelari eseguite dalla guardia di finanza nel corso dell'operazione "Melita", eseguita dalle fiamme gialle trentine con il supporto dei vari reparti territoriali interessati in tutta Italia e delle polizie estere dei vari paesi coinvolti

Dalle prime luci dell’alba di martedì 28 giugno oltre cento militari delle fiamme gialle trentine, col supporto dei vari reparti territoriali, stanno effettuando arresti e perquisizioni in tutta Italia nei confronti di un'associazione, articolata in cinque gruppi interconnessi, dedita al contrabbando internazionale di sigarette, prodotti energetici e alcolici. Un sodalizio che sarebbe prevalentemente composto da soggetti di nazionalità italiana, rumena, moldava, ucraina greca e maltese, con importanti ramificazioni in Slovenia, Germania, Belgio, Inghilterra, Olanda, Polonia, Francia, Bulgaria e Grecia, paesi da e verso i quali veniva importata ed esportata la merce di contrabbando.

Si tratta dell’operazione "Melita", che si è appena conclusa con l’esecuzione di una misura di custodia cautelare in carcere nei confronti di 28 indagati, 20 dei quali ricercati sul territorio nazionale (nelle province di Bari, Roma, Trieste, Latina, Napoli, Campobasso, Caserta, Perugia, Lecce, La Spezia, Massa Carrara, Isernia, Alessandria, Treviso e Venezia) e i restanti 8 all’estero (Croazia, Belgio, Moldavia, Inghilterra, Germania e Bulgaria), quest’ultimi destinatari di apposito mandato di arresto europeo (M.A.E.) e mandato di cattura internazionale. I fermi eseguiti in queste ore (disposti nei confronti dei soggetti che, nel corso delle attività, sarebbero stati individuati come principali responsabili del network dedito all’acquisto, stoccaggio e commercializzazione di ingenti partite di prodotti di contrabbando) si vanno ad aggiungere ai due arresti in flagranza di reato già effettuati nel corso delle indagini.

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L'indagine di iniziativa ha preso il via nel 2018 in seguito al monitoraggio di alcuni autoarticolati in transito presso il valico del Brennero, da parte del nucleo di polizia economico finanziario di Trento, con il supporto dello S.C.I.C.O. di Roma, sotto la direzione della Procura Distrettuale trentina.

L'ausilio di sofisticate strumentazioni tecniche da parte delle forze dell'ordine avrebbe permesso di svelare doppifondi o carichi di copertura, mentre ricorrendo ad intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali, sarebbe stato possibile ricostruire un fiorente traffico illecito di prodotti di contrabbando provenienti da numerosi paesi europei (in particolare Slovenia e Germania) trasportati a bordo di autoarticolati, pullman, furgoni e anche singole vetture, spesso dotati vani nascosti o accompagnati da carichi di merce di copertura, che arrivavano in Italia anche dai valichi di Prato La Drava, Tarvisio e Trieste, oltre che dal Brennero.

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Tra i vari sistemi utilizzati per il contrabbando, la guardia di finanza segnala principalmente tre modus operandi:

  1. la spedizione di t.l.e. o prodotti energetici, via terra o via mare, in camion o container, con l’utilizzo di carichi di copertura o di mezzi dotati di doppifondi artatamente ricavati, scortati da fittizia documentazione predisposta ad hoc;
  2. l’utilizzo strumentale dal regime di transito comunitario doganale, per cui le sigarette, cedute ufficialmente dal produttore o da intermediari, viaggiano in Italia con documentazione apparentemente regolare, che ne attesta la destinazione a Paesi dell’area extracomunitaria e vengono successivamente immesse illecitamente in consumo sul territorio nazionale attraverso il “falso” appuramento dei documenti T1 (documento di transito comunitario delle merci, destinate extra U.E., che viaggiano in sospensione d’imposta) e la predisposizione di altrettanto false dichiarazioni di esportazione;
  3. l’apertura ad hoc di depositi fiscali ove stoccare fittiziamente carichi di alcolici, in sospensione d’imposta, provenienti da fornitori U.E. e destinati in realtà al mercato clandestino europeo.

Nel corso delle attività sarebbe emerso anche il coinvolgimento di una distilleria con sede in Trentino, la quale avrebbe tentato di contrabbandare un ingente quantitativo di prodotti alcolici in evasione dei diritti doganali, tramite il trasferimento fraudolento di due carichi di vodka (39.960 bottiglie), sequestrati a Verona a marzo del 2019.

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Prezioso per la buona riuscita dell'operazione, il supporto fornito dalle polizie estere dei vari paesi coinvolti, attivate attraverso lo strumento della cooperazione internazionale giudiziaria, oltre al coordinamento effettuato dalla D.N.A.A. a seguito delle numerose convergenze con altre Procure Distrettuali (in particolare le D.D.A. di Bari, Napoli e Trieste).

L'esito dell'attività investigativa, sulla base degli elementi probatori raccolti, ha portato a segnalare all'autorità giudiziaria trentina la posizione di 115 soggetti (di nazionalità italiana, rumena, moldava, ucraina greca, maltese), tra cui i 28 arrestati odierni, indiziati a vario titolo - tra le altre cose - di associazione a delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri, sottrazione all'accertamento o al pagamento dell'accisa sui prodotti energetici e sulle bevande alcoliche, il tutto con l’aggravante del reato transnazionale.
Fra questi, 5 sono stati segnalati alle competenti procure come indebiti richiedenti e percettori del reddito di cittadinanza.

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I finanzieri trentini hanno anche ricostruito l’ammontare dei tributi evasi (accise, diritti doganali e altre imposte dovute) sarebbe pari a 27.268.161,36 euro, nonché l’avvenuta immissione in consumo di ulteriori 160 tonnellate di t.l.e. e di oltre 16 milioni di litri di prodotti alcolici.

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