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Crisanti: «Veneto zona gialla non funziona, non capisco come mai non sia rossa»

Crisanti torna a parlare di «effetto paradosso della zona gialla» e si stupisce del fatto che la Lombardia «con meno casi rispetto alla popolazione» sia stata zona rossa e non il Veneto

«Oggi in Veneto ci sono 5 mila casi sui 20 mila in tutta Italia, quindi praticamente il Veneto è responsabile per un quarto della trasmissione del virus in Italia e sicuramente non è una cosa di cui andare orgogliosi». Così commentava i dati relativi al 12 dicembre 2020 l'accademico Andrea Crisanti nel corso di un intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano. Il professor Crisanti nell'occasione ha poi ribadito alcune considerazioni già espresse in precedenza: «Penso che questo sia un effetto paradosso della zona gialla che è dovuto al fatto che uno dei parametri che permettono alla Regione di stare in zona gialla è la capacità di risposta del sistema sanitario che, tra le altre cose, si misura con i posti di Rianimazione».

In merito, approfondendo poi proprio questi aspetti, il professor Crisanti ha spiegato: «Questo crea un effetto perverso, perché paradossalmente le Regioni che hanno più posti in terapia intensiva e in Rianimazione, di fatto permettono al virus di trasmettersi di più perché non attuano le misure restrittive tipiche delle zone arancioni e delle zone rosse. E questo è puntualmente accaduto in Veneto. Abbiamo cioè imparato che la zona gialla abbinata alle misure di prevenzione che vengono adottate oggi in Veneto non funziona. Questo - ha poi aggiunto il professor Andrea Crisanti - è basato sia sulla tecnologia, cioè l'utilizzo principalmente dei test rapidi che hanno una sensibilità bassa e poi perché manca una visione della comprensione del contagio e di come si interrompano le catene di trasmissione del contagio».

A precisa domanda se il Veneto dovrebbe o meno diventare zona arancione o zona rossa, il professor Andrea Crisanti ha risposto in modo molto preciso: «Se la Lombardia con meno casi in rapporto alla popolazione è diventata zona rossa, io non capisco come mai il Veneto sia ancora zona gialla». Una replica, più o meno indiretta, a tali osservazioni dubitabonde del professor Andrea Crisanti sono giunte nelle scorse ore da parte del governatore stesso del Veneto Luca Zaia. Questi, infatti, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera avrebbe dichiarato: «Nonostante la zona gialla, io ho adottato un'ordinanza che chiudeva le grandi e medie strutture di vendita il sabato, tutti i negozi alla domenica, e imponeva un ncliennte ogni 20 metri quadrati. Ma il punto è che il Veneto, come altre Regioni, ha accettato la classificazione nazionale. Fatta non dal circolo della scopa, - ha concluso il presidente del Veneto Luca Zaia - ma dall'Istituto superiore di sanità (ISS, ndr) retto dal professor Brusaferro, che gode della mia stima. Ricordo anche che noi siamo allo 0,91 di Rt, per passare alla zona arancione avremmo dovuto essere all'1,25».

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