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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Santa Lucia e Golosine / Via Sommacampagna

Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta si appella ai cittadini: «Usate l'acqua con parsimonia e buon senso»

«Lo scenario è destinato ad aggravarsi proprio a fronte del graduale esaurimento della risorsa accumulata nei serbatoi dell'area montana», fa sapere il Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta

La situazione di crisi idrica è in continua evoluzione ed è strettamente legata all’andamento delle condizioni meteoclimatiche: il caldo rovente e l’assoluta mancanza di piogge di certo non aiutano l’agricoltura e mettono a dura prova il lavoro dei Consorzi di Bonifica. A maggio, a seguito dell’Ordinanza Regionale n. 37, è stato dichiarato stato di crisi idrica sull’intero territorio regionale e sono state fornite indicazioni operative ai gestori per il superamento della criticità in vista della stagione irrigua. Il Consorzio Alta Pianura Veneta fa sapere di essersi attenuto alle disposizioni dell’Ordinanza, tra cui «la massima parsimonia nell’uso della risorsa per l’irrigazione».

Ad oggi, complice l’aggravarsi della crisi idrica, il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha firmato una nuova ordinanza che, considerando le recenti determinazioni dell’Osservatorio per la risorsa idrica del bacino delle Alpi Orientali, «prende atto dell’estensione dello stato di severità idrica elevata per tutto il territorio Veneto, anche per il bacino dell'Adige». La necessità è dunque quella di «limitare il massimo i potenziali ulteriori danni all’uso agricolo e di permettere agli agricoltori di portare a termine il primo ciclo di raccolto».

In tal senso, spiega una nota del Consorzio Alta Pianura Veneta, l’Ordinanza «introduce deroghe del 30% ai valori del Deflusso Minimo Vitale, invitando tutte le attività competenti, tra cui le Provincie e le città metropolitane, ad assumere provvedimenti adeguati all’attuazione delle misure sul Deflusso Minimo Vitale, tra cui la salvaguardia dell’ambiente». La richiesta che arriva dalla Regione è di «soddisfare i reali fabbisogni irrigui delle colture, assicurando al contempo la massima valorizzazione della risorsa disponibile, dando dunque priorità alle colture nella loro fase produttiva e al servizio irriguo nelle aree dotate di impianti a maggior efficienza». 

Il Consorzio Alta Pianura Veneta quindi aggiunge: «Nel nostro Comprensorio si stanno riscontrando situazioni di grave carenza idrica nella zona dell’Alto Vicentino, il Canale Mordini, derivazione dell’Astico, riesce per il momento a garantire l’irrigazione degli impianti a goccia nei Comuni di Sarcedo, Zugliano, Villaverla, Dueville e Montecchio Precalcino; tuttavia, il sistema delle Rogge, che derivano acqua dal Canale Mordini, è fermo, impedendo di fatto l’irrigazione a scorrimento per le coltivazioni della zona». 

La crisi idrica, spiega sempre la nota del Consorzio Alta Pianura Veneta, «ha colpito anche i Comuni di Brendola e Sarego, che hanno già emesso ordinanze per fronteggiare l’emergenza». Nell’area ovest del Comprensorio, inoltre, «le risorgive che alimentano il sistema Fibbio-Antanello sono al collasso, di conseguenza tutti i territori che dipendono da questo sistema di irrigazione, la Val d’Illasi, Lavagno, Mezzane e il vettore canale maestro che porta acqua fino a Arcole e Belfiore, non sappiamo per quanto potranno reggere». Anche le integrazioni da pozzo «stanno dando dei forti problemi attingendo dalla stessa falda che con il perdurare della situazione meteo si è profondamente abbassata». Lo scenario, aggiunge la nota del Consorzio Alta Pianura Veneta, «è destinato ad aggravarsi proprio a fronte del graduale esaurimento della risorsa accumulata nei serbatoi dell'area montana; pertanto, solo se si verificheranno significative precipitazioni meteoriche la situazione potrà tornare sotto controllo. Si naviga a vista - conclude il Consorzio Alta Pianura Veneta - in quanto anche le previsioni dei prossimi giorni non sono confortanti». 

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