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Cronaca

Confindustria "lancia" i periti chimici alimentari

Al "Galileo Ferraris" la nuova iniziativa che riunir le scuole e 120 aziende

È stato presentato oggi il nuovo indirizzo scolastico “Perito chimico con specializzazione in tecnologie alimentari”, che sarà attivato da settembre all’Istituto tecnico industriale "Galileo Ferraris" su iniziativa della Sezione alimentare di Confindustria Verona. Il nuovo corso, che riunirà più di 120 aziende della provincia, si inserisce nel percorso di rilancio dell’istruzione tecnica avviato già da alcuni anni dall'associazione degli industriali per favorire una maggiore competitività delle imprese e incentivare l’occupazione dei giovani. E proprio per agevolare l’avvicinamento al mondo del lavoro sin dagli anni della scuola, infatti, le imprese organizzeranno visite aziendali e anche veri e propri stage. Un gruppo di imprese sponsorizzerà poi il nuovo corso di studi, pagando le quote di iscrizione per gli studenti del primo anno di corso e garantendo un supporto economico anche per gli insegnamenti aggiuntiv i negli anni successivi.

“I dati parlano chiaro: a fronte di un’ offerta sul mercato del lavoro di 137 mila tecnici intermedi, nonostante la crisi, le imprese manifatturiere ne vogliono di più: non ne trovano circa 76mila” ha commentato Giulio Pedrollo, presidente del Gruppo Giovani di Confindustria “Le nostre imprese hanno bisogno di tecnici preparati: gli indirizzi come questo possono garantire alta qualità della formazione e concrete opportunità di occupazione. Anche in Italia la crisi economica impone riforme radicali a partire dai sistemi educativi, perché nei prossimi anni la crescita si concentrerà dove si saprà investire in conoscenza”.

Parole condivise da Michele Bauli, responsabile della Sezione alimentare: "Il settore è fondamentale per l’intera economia veneta e all’interno del comparto manifatturiero veronese rappresenta più del 20% del fatturato complessivo e l’11% in termini di occupazione, con oltre 13.300 addetti” ha sottolineato Michele Bauli. “L’offerta formativa presente a Verona risponde solo in parte alle necessità espresse dalle aziende, perché manca una figura professionale tecnica come quella del perito chimico con specializzazione in tecnologie alimentari”.

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