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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Garda

Condannati per la morte di Greta e Umberto avvenuta sul Garda, ricorreranno in appello

I due turisti tedeschi contesteranno la pena e la ricostruzione di quanto accaduto lo scorso giugno al largo di Salò. Circostanza che porta il sindaco di Garda Bendinelli a chiedere nuovamente l'equiparazione dell’omicidio nautico a quello stradale e l'istituzione del patentino

Era giugno 2021 quando due ragazzi, Umberto Garzarella, 37 anni, e la sua fidanzata Greta Nedrotti, 25, vennero investiti e uccisi nel golfo di Salò da un motoscafo che avanzava a velocità sostenuta. Le due persone ritenute responsabili, Patrick Kassen, alla guida, e Christian Teismann, proprietario del mezzo, sono stati condannati in primo grado dal Tribunale di Brescia rispettivamente a 4 anni e 6 mesi e a 2 anni e 11 mesi, per omicidio colposo, mentre sono stati assolti dall'accusa di omissione di soccorso.

Proprio in questi giorni è però arrivata la notizia della decisione dei due, che hanno deciso di impugnare la sentenza. Come spiegano i colleghi di BresciaToday, i due manager tedeschi, tramite i loro legali, ricorreranno in appello per contestare sia la pena a loro commisurata, che la ricostruzione dell'accaduto. Per i giudici bresciani Kassen e Teismann erano in stato di ebbrezza e avrebbero navigato a una velocità di quasi 20 nodi, ben oltre il limite consentito sul lago in notturna (5 nodi).

Vicenda presa di petto dal sindaco di Garda Davide Bendinelli che, proprio all’indomani del terribile incidente, in qualità di deputato, aveva presentato un emendamento al Decreto Semplificazioni con cui chiedeva di equiparare l’omicidio nautico a quello stradale.
Dopo mesi, Bendinelli torna a chiedere che venga fatto un passo avanti per la sicurezza di tutti e alza il tiro: per provare a prevenire future tragedie, chiede l'introduzione dell'obbligo di patentino per chi vuole condurre un natante. 

«Abbiamo assistito negli ultimi 30 anni - spiega Bendinelli - ad un aumento esponenziale di natanti sul nostro Lago. Molti proprietari di queste imbarcazioni, che possono essere guidate senza licenza, non hanno nessuno tipo di esperienza e si improvvisano spesso marinai, cosa che evidentemente non sono. Il nostro obiettivo è quello di garantire la navigazione ma non ci possiamo permettere di farlo a discapito della sicurezza. Credo sia arrivato il momento che il Parlamento si pronunci attraverso l’approvazione di una legge che regolamenti la navigazione sia nelle acque interne che nelle acque esterne».

Per il sindaco di Garda dunque, la necessità di istituire un "patentino" non è più prescindibile: «Anni fa – aggiunge Bendinelli- era consentito a tutti, raggiunto il limite di età, di guidare i motorini sulle strade. Poi, visti i numeri altissimi degli incidenti, si è capito che bisognava fare un passo avanti. Ora, per fortuna, è obbligatorio sostenere un esame che quantomeno determini la conoscenza delle norme di circolazione stradale. Non capisco perché per la circolazione navale non ci debba essere un obbligo analogo».

E, ancora, la questione omicidio nautico: «L’ho chiesto con un emendamento dopo il terribile incidente di Salò - conclude Bendinelli - e torno a farlo ora. Credo sia doveroso inserire o affiancare al reato di omicidio stradale anche quello di omicidio nautico. Chi è colpevole di omicidio alla guida di un’auto rischia fino a 18 anni, mentre chi è alla guida di un’imbarcazione può cavarsela con 6 mesi. Ha senso?».

Il primo cittadino chiama dunque a raccolta la Comunità del Garda, il soggetto che considera titolato a preparare una bozza di progetto da inoltrare alle istituzioni, in modo tale che queste ultime possano intervenire e introdurre le norme necessarie.

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