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Cronaca Centro storico / Via dello Zappatore

Pizzo alle celle mortuarie di Borgo Roma, arrestato anche il quinto accusato

Quando i suoi colleghi sono stati arrestati, lui si trovava all'estero. Quando è ritornato, si è consegnato alle forze dell'ordine e per lui sono scattati gli arresti domiciliari

Erano cinque gli operatori delle celle mortuarie dell'ospedale di Borgo Roma accusati di associazione a delinquere finalizzata alla concussione. Quattro sono stati subito arrestati e durante l'interrogatorio si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il quinto, al momento degli arresti, si trovava all'estero e ieri, 18 settembre, si è consegnato spontaneamente alle forze dell'ordine e per lui sono scattati gli arresti domiciliari.

Oggi, 19 settembre, anche lui sarà interrogato, come scrive Manuela Trevisani su L'Arena. Anche a lui verrà chiesto conto del presunto racket scoperto dalla procura. Le indagini, partite da due esposti, avrebbero portato alla luce un'attività illecita dei cinque addetti all'obitorio e diventata quasi una prassi. In pratica, le impresi funebri avrebbero dovuto pagare un pizzo dai 30 ai 50 euro per la ricomposizione della salma, un servizio che rientra nei compiti degli operatori delle celle mortuarie. Le imprese che non pagavano si ritrovavano con defunti in condizioni non presentabili. Inoltre, ci sarebbe anche la cattiva pubblicità ricevuta dalle onoranze funebri di Agec. Gli accusati avrebbero infatti sconsigliato alle famiglie dei defunti di affidarsi ad Agec, molto probabilmente perché questa impresa non pagava gli extra illeciti agli operatori.

Una decina gli episodi finora scoperti dalla procura in due mesi, aprile e maggio 2017.

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