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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Slitta pagamento dei tributi al Comune di Verona. «Ossigeno ai cittadini»

Imposta per la pubblicità posticipata al 30 giugno 2020, prorogati al 31 agosto 2020 i pagamenti per la Cosap e la riscossione dei fitti patrimoniali. Slittano al 20 luglio i pagamenti e le dichiarazioni delle imposte di soggiorno

Ieri, 23 marzo, si è riunita in videoconferenza la giunta comunale di Verona ed una delle decisioni prese dal sindaco Federico Sboarina e dai suoi assessori è la proroga dei termini per il versamento di entrate comunali e tributarie di prossima scadenza. Un'ulteriore misura messa in atto dal Comune, attraverso l'assessore ai tributi Francesca Toffali, a sostegno dei cittadini per fronteggiare la situazione economica derivante dalle misure di contenimento del coronavirus.

Le prime scadenze erano in programma per il 31 marzo, le successive per il 20 aprile e il 31 maggio. Per tutte, i pagamenti slittano di qualche mese, per consentire a cittadini ed esercenti, prima di tutto di non uscire e fare inutili code, ma anche di far fronte al probabile problema di liquidità dovuto alle misure previste per l'allerta sanitaria.
Nel dettaglio, l'imposta per la pubblicità, la cui scadenza era fissata per il 31 marzo, viene posticipata al 30 giugno 2020. Vengono prorogati dal 31 maggio al 31 agosto 2020 i pagamenti per l'occupazione del suolo permanente (Cosap) e la riscossione dei fitti patrimoniali in essere al Comune di Verona. Slittano invece dal 20 aprile al 20 luglio i pagamenti e le dichiarazioni delle imposte di soggiorno del primo trimestre. Infine, vengono prorogati al 30 giugno 2020 le morosità e i relativi accertamenti di pagamento di Imu, Tasi e Tari in scadenza al 31 marzo.
«Un provvedimento importante che sposta nel tempo, vista la situazione di emergenza, una serie di scadenze e pagamenti che altrimenti andavano pagati in queste settimane - ha spiegato il sindaco Federico Sboarina - Cerchiamo così di dare un po' di ossigeno ai cittadini in questa difficile contingenza economica, favorendo soprattutto chi si trova con problemi di liquidità. L’obiettivo è anche di far uscire il meno possibile le persone di casa».

La proroga dei pagamenti dovuti al Comune di Verona è una delle decisioni annunciate ieri dal primo cittadino insieme ad altre iniziative, tra cui la consegna di mascherine a tutti i residenti. «Ci sono mascherine per tutti i veronesi - ha chiarito Sboarina - Per questo chiedo ai cittadini di non intasare i centralini per chiedere informazioni sulle modalità di distribuzione che saranno comunicate al più presto ed effettuate in modo capillare per non creare inutili assembramenti».

Ma, più delle mascherine, la vera arma per evitare il diffondersi del virus è lo restare a casa. Per questo, anche le forze di polizia locale sono in strada, giorno dopo giorno, per verificare che tutti i cittadini rispettino le norme che vietano gli spostamenti se non per motivi di lavoro, di salute o di estrema necessità. Secondo gli ultimi dati forniti, domenica 22 marzo, gli agenti hanno controllato 233 persone e 115 esercizi commerciali. Quattro le persone denunciate, di cui 3 per inosservanza ai provvedimenti. Sempre domenica, nel complesso, le varie forze di polizia sul territorio provinciale hanno controllato 1.595 persone, denunciandone 112 per essere usciti di casa senza una giusta motivazione e 10 per falsa attestazione.
Ed oltre ai cittadini ai piedi, viene monitorato anche il traffico veicolare, i quali mostrano un sempre maggiore adeguamento alle norme straordinarie introdotte dalle autorità per combattere il coronavirus. Nell'ultimo fine settimana, la centrale operativa del traffico di Verona ha rilevato in via Torbido, strada presa a riferimento per gli ingressi in città, 2.657 passaggi sabato 21 marzo e 957 domenica 22. Numeri in calo rispetto al fine settimana precedente, quando comunque le restrizioni ai movimenti erano già in vigore: infatti, sabato 14 i transiti sono stati 3.502, mentre domenica 15 sono stati 1.510. Ancora più evidente la diminuzione dei mezzi se si compara al week end di due settimane fa. Sabato 7 marzo i passaggi rilevati dalle telecamere furono 14.704, mentre domenica 8 furono 10.890. Se si considera una giornata di traffico normale, senza restrizioni alla circolazione, i dati dell’ultimo fine settimana mostrano una diminuzione dei mezzi del 92%.
«Finalmente il trend e i volumi di traffico sono in linea con le nostre attese - ha commentato l'assessore al traffico Luca Zanotto - Questi numeri dimostrano che i veronesi hanno capito, ma anche che lo hanno fatto con giorni di ritardo perchè avremmo potuto raggiungere prima questi risultati. Ora ci aspettiamo che il traffico diminuisca anche negli altri giorni della settimana. Noi continueremo a verificare il rispetto delle norme da parte dei veronesi».

E infine, Federico Sboarina ha commentato anche l'ultimo decreto emesso dal presidente del consiglio Giuseppe Conte, quello che in tutta Italia chiude le attività produttive ritenute non essenziali. «È faticoso lavorare in una condizione di continua incertezza, con comunicazioni ufficiali tardive rispetto ai primi annunci effettuati dal presidente del consiglio Conte nella serata di sabato. La firma del nuovo decreto è arrivata quasi 24 ore dopo. Un lunga attesa che ha creato difficoltà ai sindaci e molti dubbi per i cittadini, che hanno inviato numerose e ripetute domande».
Le attività produttive che possono tenere aperto sono quelle collegate alla filiera alimentare, alla sanità e ai trasporti. Restano aperti supermercati, farmacie e parafarmacie, tabaccherie ed edicole. Non si fermano neanche le attività professionali, la fabbricazione di articoli tessili, tecnici e industriali, i servizi postali e i corrieri, le attività alberghiere, i servizi di comunicazione e informazione. Inoltre, sono esclusi dallo stop tutti i servizi collegati alle filiere essenziali, ma non indicati dal decreto. Infine, tutte le aziende scaligere che possono proseguire la loro attività devono comunicarlo alla prefettura di Verona.

Ma l'ultimo decreto di Conte ha introdotto anche il divieto di spostamento da un Comune all’altro. Inoltre, fino al 3 aprile, per effetto delle ordinanze sindacali, in tutto il territorio comunale di Verona permane il divieto assoluto di fare attività motoria all’aperto. Non si può fare jogging, né uscire per passeggiare, tenendo conto che i parchi e le aree verdi sono già chiusi dal 16 marzo e anche le alzaie dell’Adige e le piste ciclabili sono già state interdette ai pedoni. Si possono portare fuori i cani e gli animali da affezione per le loro necessità, ma per una distanza massima di 200 metri da casa. Si applica, infatti, la norma regionale più restrittiva che ha limitato la distanza rispetto ai 400 metri previsti dall’ordinanza sindacale. Inoltre, i supermercati sono chiusi la domenica per effetto del provvedimento della Regione; possono rimanere aperte solo farmacie, parafarmacie ed edicole. Aperti esclusivamente i bar di autostrade e superstrade, mentre devono rimanere chiusi quelli all’interno di aree di sosta su altri tipi di strada.

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