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Lite in Moschea, al rifiuto di un prestito lo colpisce alla testa con un coltello: denunciato

L'episodio ha avuto luogo a Verona nella serata di domenica e ha visto l'intervento delle volanti della questura, che alla fine hanno denunciato un 30enne algerino per lesioni personali aggravate

Tutti e due sono frequentatori abituali della Moschea, e nella tarda serata di domenica, terminato l'orario di preghiera, è scoppiata la furibonda lite che avrebbe visto uno dei due aggredire il conoscente, colpendolo alla testa probabilmente con un grosso coltello o con una spranga, per poi scappare. Il personale della questura di Verona però alla fine è riuscito a risalire al 30enne algerino, che è stato denunciato per lesioni personali aggravate

L'episodio si sarebbe verificato intorno alle 22.15, quando l'aggressore avrebbe chiesto in prestito al conoscente una piccola somma di denaro. Al rifiuto di quest'ultimo però, il 30enne si sarebbe agitato, iniziando ad aggredirlo prima verbalmente e poi fisicamente. Sarebbe stato a quel punto che lo avrebbe colpito verosimilmente con un grosso coltello da macellaio o con una spranga di ferro, di cui poi si è sbarazzato temendo per le conseguenze del suo gesto. 
A confessarlo sarebbe stato lo stesso aggressore agli agenti delle volanti che, in seguito alla segnalazione giunta alla sala operativa della questura, si sono diretti al Pronto soccorso dove il ferito era stato ricoverato, per ascoltare la sua ricostruzione di quanto accaduto: nonostante l’evidente ferita riportata alla testa, la vitima avrebbe avuto la lucidità di fornire ai poliziotti le informazioni sufficienti ad individuare l’aggressore.

Così, dopo aver ascoltato il racconto del ferito, gli agenti delle volanti hanno sentito subito il responsabile della Moschea, con il quale si sono poi recati sul luogo dei fatti per ricostruirne esattamente la dinamica e per mettersi in contatto, grazie all'aiuto di questi, con il presunto aggressore.

Il 30enne ha risposto al telefono e, dopo un lavoro di persuasione, i poliziotti sarebbero riusciti a riportarlo alla calma, oltre a convincerlo a raggiungerli sul luogo del fatto: lì avrebbe confessato l'accaduto, aggiungendo di essersi sbarazzato dell’arma subito dopo (la quale non è ancora stata ritrovata) per paura delle conseguenze penali che avrebbe potuto subire.
Gli agenti delle Volanti, quindi, dopo averlo accompagnato negli uffici della questura per gli accertamenti di rito, lo hanno denunciato per il reato di lesioni personali aggravate.

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