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Cronaca Peschiera del Garda

Incastrati dalle indagini, rifornivano di cocaina il Basso Garda: arrestati

L'attività dei carabinieri ha preso il via nell'agosto 2018, portando all'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due uomini, che ora si trovano ai domiciliari

Dai risultati delle indagini, sarebbe emerso che rifornivano di cocaina un'ampia gamma di acquirenti sulla costa veronese del Basso Garda. È scattata così l'ordinanza di custodia cautelare, eseguita dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Peschiera, nei confronti di due cittadini marocchini, R.A., classe 1987, e R.M., classe 1984, entrambi gravati da numerosi precedenti di polizia, ritenuti responsabili in concorso di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed ora confinati agli arresti domiciliari. 

L'indagine ha preso il via nell'agosto 2018, quando i militari hanno acquisito alcune informazioni in merito ad una possibile attività di spaccio di droga nel quale era coinvolta una donna che, essendo un'abituale assuntrice di cocaina, era solita rifornirsi dal cognato.
L'Arma avrebbe appurato che quest’ultimo (identificato successivamente nel 35enne R.M.), insieme al fratello R. A., gestiva un giro di cocaina che abbracciava i comuni di Peschiera Del Garda, Castelnuovo Del Garda, Lazise e Bardolino, "soddisfando" così numerosi consumatori. Nel corso dell’investigazione, sfruttando sia l'attività tecnica, sia tramite mirati servizi di osservazione, controllo e pedinamento sul territorio, sarebbe stata accertata la vendita continua e giornaliera di droga, ad individui prevalentemente di origine italiana.

Conclusa l'attività, 15 consumatori sono stati sentiti a verbale e successivamente segnalati come assuntori alla Prefettura di Verona. Oltre alla ricostruzione delle numerose cessioni, avvenuta nel corso delle operazioni di polizia giudiziaria, i carabinieri avrebbero anche recuperato e sequestrato complessivamente 50 grammi di cocaina suddivisi in varie dosi e 500 euro in contanti, ritenuti il frutto dell'attività di spaccio. 
La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verona, concordando con i risultati ottenuti dall'Arma, ha così richiesto ed ottenuto dal gip l’emissione di ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari a carico dei due indagati. Ordinanza che, dopo lunghe a accurate ricerche, è stata eseguita dai militari. 

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