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Irregolare, fermato con 50 dosi di cocaina nella giacca a Verona: arrestato

Insospettiti dal suo atteggiamento, gli agenti delle Volanti lo hanno fermato in via Carducci scoprendo che non aveva il permesso di soggiorno e lo hanno portato in Questura

Come ha spiegato il dirigente dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, la dottoressa Anna Capozzo, nel corso della conferenza stampa che martedì mattina si è tenuta alla Questura di Verona, l'intercettare e controllare una persona che nasconde della droga non è solo una questione di fortuna ma anche di professionalità e spirito di osservazione, che spesso permettono di capire quando un individuo ha qualcosa di nascondere. 
E proprio queste qualità hanno permesso ad una pattuglia della squadra Volanti della Polizia di Stato di individuare Florentin Shabi, classe 1988 albanese, in passato già denunciato per spaccio e privo di permesso di soggiorno, che è stato fermato con 50 dosi di cocaina nascoste nella manica della giacca. 

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IL PRECEDENTE - Nell'agosto 2019 i carabinieri fermarono un giovane in un comune della provincia di Parma, trovandolo in possesso di cocaina e di oltre 2 mila euro. Si trattava del cugino di Shabi, il quale affermò di abitare nella zona di Negrar: i controlli dunque vennero estesi anche nell'appartamento, dove, all'interno, venne trovato proprio il classe 1988 che cercava di liberarsi dello stupefacente gettandolo nel water insieme ad un bilancino. Quest'ultimo però non si è disperso nelle fognature ed è stato quindi ritrovato nell'abitazione insieme ad altri dispositivi di quel tipo, che hanno procurato al giovane una denuncia. Sempre Shabi inoltre era stato oggetto di una richiesta scritta per regolarizzare la propria situazione sul territorio italiano, alla quale però non ha mai ottemperato. 

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L'ARRESTO - Erano circa le ore 15 di lunedì, quando la pattuglia stava transitando in via Carducci, nel quartiere di Veronetta, notando una persona a piedi che si dirigeva verso il centro di Verona: insospettiti dal comportamento di quel giovane con cui avevano appena incrociato lo sguardo, gli agenti hanno deciso di tornare sui proprio passi per svolgere il consueto controllo documentale. E proprio dalla prima verifica è emerso lo stato di irregolarità dell'uomo sul suolo italiano, che ha permesso alle forze dell'ordine di condurlo in Questura per effettuare verifiche più approfondite. Qui, oltre al suo precedente, è venuta alla luce anche la droga che Shabi aveva nascosto nella manica del giubbotto: 50 dosi di cocaina, del valore di circa 80 euro l'una, pronte alla vendita. Secondo l'analisi della Polizia di Stato, si tratta di una sostanza di ottima qualità, spesso in formato di "sasso", che sarebbe stata destinata al mercato del centro cittadino.
Per l'uomo sono dunque scattate le manette con l'accusa di spaccio e le perquisizioni si sono spostate nella zona di Negrar dove si troverebbe il suo alloggio: nell'abitazione però non sarebbe stato trovato nulla di rilevante e gli altri occupanti avrebbero confidato che il giovane era poco presente. Gli investigatori dunque presumono che potesse avere un altro punto d'appoggio, sul quale stanno lavorando. 

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Martedì mattina Shabi è comparso in tribunale per direttissima, con il giudice che ha convalidato il provvedimento e lo ha condannato, dietro patteggiamento, ad una pena di 1 anno e 8 mesi (sospesa) e al pagamento di 2 mila euro di multa. Ha preso il via anche l'iter di espulsione dell'individuo dal territorio. 

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