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Clonavano Lancia Stratos da vendere ai collezionisti: officina scoperta in città

L'operazione "Stratos"condotta dalla Polizia Stradale ha portato alla denuncia di due meccanici che operavano a Verona: questi costruivano copie delle prestigiose autovetture che poi vendevano come originali

È stata scoperta dalla Polizia Stradale di Verona, un'organizzazione dedita alla clonazione delle prestigiose autovetture Lancia Stratos, mezzi di grande interesse storico e collezionistico, che sarebbero stati poi piazzati sul mercato internazionale a prezzi in grado di raggiungere anche i 700.000 euro.

L'operazione "Stratos" ha preso il via dalla denuncia di un collezionista francese che, dopo aver acquistato nel paese d’Oltralpe una Lancia Stratos d’epoca, si è accorto che il suo veicolo aveva un clone in Italia, ossia un veicolo duplicato artigianalmente e spacciato per originale.

Grazie all’interscambio europeo d’informazioni, gli accertamenti sono passati alla Polizia Stradale di Aosta la quale, seguendo alcune tracce documentali relative ad alcune Lancia Stratos, è giunta fino all’entroterra trevigiano. Poi, in seguito ad ulteriori approfondimenti, i sospetti sono arrivati nel territorio veronese, dove la Squadra locale di Polizia Giudiziaria della Polstrada ha localizzato una serie di possibili officine meccaniche che avrebbero potuto duplicare le prestigiose Lancia Stratos, il cui successo è stato sugellato dalle tre vittorie nel Campionato del Mondo Rally, arrivate negli anni 1974, 1975 e 1976.
Le indagini documentali, condotte anche con il sostegno di A.S.I. (Automotoclub Storico Italiano), hanno permesso alle forze dell'ordine di concentrare i sospetti su due meccanici di 47 e 60 anni che operavano in un'officina di Verona.

In particolare è stata intercettata dalla Svizzera, con la collaborazione della Dogana italo-svizzera, una carta di circolazione elvetica falsificata che, una volta giunta in Italia, ha permesso all’organizzazione di collaudare presso la Motorizzazione un clone di Lancia Stratos, che è stata così “riciclata” sul mercato internazionale come veicolo originale d’epoca. Di questa prima vettura si sono perse le tracce nell’est europeo, dove probabilmente è stata fatta sparire, mentre un secondo veicolo clonato ha preso il largo verso i paesi arabi.
All’arrivo degli agenti della Stradale, nell’officina è stato scoperta e sequestrata una terza Lancia Stratos in piena clonazione dell’originale che si trova presso il museo giapponese Matsuda. L’operazione, coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Dr.Gennaro Ottaviano, ha permesso di stroncare il giro di Lancia Stratos duplicate e le ramificazioni internazionali, deferendo all'Autorità Giudiziaria i due meccanici veronesi per i reati di falso (artt.476 e 482 del codice penale), le cui pene possono giungere sino a due anni di reclusione.

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