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Cronaca Bussolengo / Largo Sandro Pertini, 3

Senza documenti, fornisce falsa identità ai carabinieri che lo arrestano

L'uomo è un cittadino cinese, che i carabinieri hanno voluto controllare all'interno di una sala slot di Bussolengo. Solo attraverso le impronte digitali, i militari hanno scoperto la sua vera identità

Venerdì scorso, 23 agosto, i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Peschiera del Garda hanno arrestato un cittadino cinese, clandestino in Italia, classe '63. Le iniziali dell'uomo sono C.D. ed è stato accusato dai militari di false attestazioni a pubblico ufficiale.

L'arresto è stato compiuto nell'ambito di un controllo dei carabinieri nella sala slot «Admiral Club» di Bussolengo, durante il quale gli operanti hanno chiesto i documenti di riconoscimento ad un soggetto di nazionalità apparentemente cinese. L'uomo ha risposto sia a parole che a gesti di non avere i documenti, cercando poi di allontanarsi verso l'uscita del locale. I militari lo hanno bloccato ed hanno chiesto ad un altro cittadino cinese di fare da interprete, per poter meglio interagire con il cittadino controllato.
A quel punto, i carabinieri gli hanno le generalità e l'uomo ha risposto di essere nato in Cina, di non avere fissa dimora in Italia e di chiamarsi W.Y.. La ricerca delle informazioni fornite dall'uomo nella banca dati delle forze dell'ordine ha, però, dato esito negativo, anche in relazione ai documenti per il regolare soggiorno sul territorio italiano del cittadino cinese. E quindi, considerate le circostanze ed i tentativi di eludere il controllo, i militari hanno deciso di portare il sedicente W.Y. al comando di Peschiera del Garda ove per l'identificazione mediante foto-segnalamento.
Dalle impronte digitali, i carabinieri hanno scoperto che W.Y. in realtà era C.D., cittadino cinese con permesso di soggiorno scaduto dal 2015. L'uomo, in passato, aveva fornito circa dieci false identità ed era stato accusato anche di reati contro il patrimonio e reati inerenti la violazione delle norme sull'immigrazione. C.D. è risultato essere destinatario di provvedimento di espulsione emesso nel febbraio 2019 dal prefetto di Taranto.

Il cittadino cinese è stato tenuto nella camera di sicurezza di Peschiera del Garda, fino alla celebrazione del rito direttissimo, tenutosi nella giornata di sabato 24 agosto 2019. L'uomo è stato condannato a 10 mesi e 20 giorni di reclusione e rimesso in libertà.

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