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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Urbanistica, si chiude in Consiglio comunale il dibattito sulla variante 22

Si tratta, ha spiegato l'Assessore all'Urbanistica Caleffi, di "un documento di semplificazione ed adeguamento che consente l'introduzione di correttivi al Piano degli Interventi rispetto a dispositivi di legge entrati in vigore dopo la sua approvazione"

Si chiuso ieri sera, giovedì 9 febbraio, in Consiglio comunale il dibattito sulla variante 22 al Piano degli Interventi per la semplificazione e l’aggiornamento delle Norme Tecniche Operative. “Il Consiglio, dopo la prima adozione della variante a luglio 2016 – spiega l’assessore all’Urbanistica Gian Arnaldo Caleffi – è chiamato oggi al voto per la sua definitiva approvazione. Un documento di semplificazione ed adeguamento che consente l’introduzione di correttivi al Piano degli Interventi rispetto a dispositivi di legge entrati in vigore dopo la sua approvazione. Complessivamente sono state presentate alla variante 72 osservazioni. Il documento, già accolto con ampio consenso dall’aula, con la sua definitiva approvazione, introdurrà sostanziali semplificazioni attese ed utili per tutto il settore”.

LA SINTESI DEL DIBATTITO - “L’assessore ricorda continuamente che si tratta esclusivamente di una variante tecnica – sottolinea il capogruppo Verona Piazza Pulita Michele Bertucco – anche se il problema è un po’ più complicato, soprattutto in seguito all’approvazione della variante 23, che condiziona per effetto di nuove variazioni anche il testo della 22 che è stata per alcuni aspetti modificata. Una modalità di gestione dell’urbanistica che denota la sola volontà di approvare al più presto quante più cose in vista delle future elezioni, senza una logica e soprattutto una vera attenzione al territorio”.

Per il capogruppo Fratelli d’Italia Ciro Maschio, positivo alla variante, “è un dato di fatto che, dall’approvazione del Pat nel 2007 e del Piano degli Interventi nel 2011, l’esigenze del territorio ed in particolare l’assetto economico del nostro Paese sono cambiati. In questo senso ci troviamo ad approvare una variante importante che aggiorna le norme del Piano puntando ad un suo complessivo aggiornamento. Un lavoro che non è perfetto e nemmeno definitivo, ma che sicuramente offre alla città uno strumento che porta chiarezza in ambito urbanistico in un momento in cui la burocrazia complica non poco il quotidiano agire dei cittadini”.

Critico invece il capogruppo del Movimento 5 stelle Gianni Benciolini, per il quale “l’assetto urbanistico del Comune di Verona è scellerato e presenta continuamente variazioni che sembrano tecniche ma che nella realtà mutano sostanzialmente il territorio e per le quali ci opponiamo. Ci sono valutazioni alle osservazioni decisamente assurde, come quella data ad un cittadino che, alla richiesta di rimozione delle antenne installate sulla Torre Massimiliana delle Torricelle, si è sentito rispondere dagli uffici che l’istanza è inaccoglibile perche esiste già una norma che ne vieta l’installazione in quel luogo”. “L’impianto di adeguamento del Piano al PTCP e in particolare l’attenzione sul monitoraggio annuale sono stati complessivamente disattesi – sottolinea il capogruppo Pd Luigi Ugoli – nell’ambito della sostenibilità del territorio poi si continuano a non osservare le imposizioni di previste dalla legge, come l’obbligatorietà di piantumazione in caso d’interventi di nuova costruzione che non mi risulta sia tenuta in considerazione”.

Su proposta del capogruppo Civica per Verona Massimo Piubello l’esame della proposta di delibera è stato sospeso e rinviato ad una nuova seduta, per consentire la valutazione da parte degli uffici comunali degli oltre 400 emendamenti collegati. Il Consiglio ha successivamente approvato, con 20 voti favorevoli, 3 contrari e 7 astenuti, il permesso di costruire e nulla osta idrogeologico-forestale per la realizzazione di una struttura agricolo-produttiva in via Bonuzzo S. Anna. Il complesso immobiliare, situato in corte rurale, è costituito da un fabbricato principale ad uso abitazione, agriturismo ed annesso rustico e da un corpo secondario formato da una torretta antica (destinata a deposito), ai lati della quale sono presenti volumi edificati in tempi più recenti, utilizzati come ricovero automezzi. Il progetto di ampliamento prevede la costruzione di un corpo di fabbrica in aderenza all’edificio principale, composto di due piani, che verrà utilizzato in parte per il ricovero delle macchine e delle attrezzature agricole e in parte per la lavorazione e la trasformazione dei prodotti agricoli (laboratorio e cantina).

Infine è stata approvata, con 20 voti favorevoli, 4 contrari e 6 astenuti, la variante al Piano degli Interventi 7, nell’area presente nell’angolo tra via Lenotti e via Scarsellini nel quartiere San Zeno, per piano alienazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare. L’area, di circa 1550 metri quadri, è occupata in parte da un parcheggio ed in parte da due fabbricati inagibili presenti in via Scarsellini. Al fine di consentire l’alienazione dei soli fabbricati, mantenendo pubblica l’area parcheggio, si procede a variazione del Piano affinché l’ambito urbanistico non sia più assoggettato a progetto unitario di coordinamento, ma siano possibili interventi diversi da parte del futuro proprietario.

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