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Cronaca

Ruby ter, chiesta la condanna di Roberta Bonasia: «Mentì a favore di Berlusconi»

Secondo l'accusa, che ha chiesto per lei una pena di quattro anni e tre mesi di reclusione e la confisca di beni per 80mila euro, avrebbe ricevuto soldi dall'ex presidente del Consiglio per affermare il falso nei precedenti processi

Quattro anni e tre mesi di reclusione e la confisca di beni per 80mila euro, è la pena richiesta dalla procura di Milano (procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e sostituto Luca Gaglio) per Roberta Bonasia, l'ex infermiera nichelinese dell'AslTo5 ed ex aspirante soubrette, oggi residente in provincia di Verona, che stando all'accusa avrebbe partecipato alle serate hot di Arcore tra il 2012 e il 2013. 
Come riferiscono i colleghi di TorinoToday, a Bonasia è stato contestato il reato di corruzione in atti giudiziari nell'ambito del processo Ruby ter. Secondo i magistrati infatti, avrebbe ricevuto denaro dall'ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi, oggi ai vertici di Forza Italia, per affermare il falso durante le testimonianze dei processi precedenti al fine di scagionare lo stesso Berlusconi, Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti.

Per l'accusa, l'ex aspirante soubrette avrebbe incassato 22 bonifici, di cui 21 da 2.500 euro più l'ultimo a titolo di "maxi-rata finale" da 25mila euro, oltre a beneficiare di un appartamento a Torre Velasca a Milano. L'imputata, difesa dall'avvocato Stefano Tizzani, avrebbe spiegato che si trattava di regali senza alcun secondo fine e la maxi-rata una sorta di risarcimento che Berlusconi le avrebbe corrisposto, in quanto il clamore mediatico della vicenda delle "cene eleganti" di Arcore avrebbe di fatto arrestato la sua carriera nel mondo dello spettacolo.

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