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Cronaca Centro storico / Piazza San Nicolò

Centinaia di candele accese danno l'ultimo saluto a Chiara, morta a 22 anni

I funerali della giovane deceduta sabato sera in circonvallazione Oriani dopo un incidente con lo scooter, si sono tenuti giovedì pomeriggio presso la chiesa di San Nicolò

Si sono svolti nel pomeriggio di giovedì presso la chiesa di San Nicolò i funerali di Chiara Colli, la giovane morta sabato sera in circonvallazione Oriani in seguito ad un incindente stradale. L'ultimo saluto alla 22enne, che abitava nella zona del tribubale, ha richiamato alla messa moltissimi ragazzi, alcuni dei quali sono giunti da altre città italiane ed estere dove studiano, pur di renderle omaggio. È il giornale L'Arena a raccontare di un rito funebre commovente, dove centinaia di candele hanno illuminato la navata nella quale risuoanva una dolce melodia. Alla cerimonia, hanno partecipato, oltre ai familiari ed amici, anche i docenti della ragazza. Tra questi ha preso la parola il professor Roberto Fattore, preside del Maffei ed ex insegnante della sfortunata giovane, che ha voluto ricordare la vitalità che era presente nella giovane, "in cui permaneva qualcosa di meravigliosamente infantile: una luce e un'allegria sempre vive negli occhi", come riporta il quotidiano scaligero. 
"Non ci sono parole. Le risposte sono soffocate da una domanda di senso che accomuna tutti, credenti e non credenti. Dov'è Dio? Ce lo chiediamo di nuovo oggi, davanti a una morte che ha annullato la pienezza della vita. Chiara, per noi, era sinonimo di esuberante vitalità. A San Nicolò aveva fatto la prima comunione, la cresima, e iniziato il cammino di ricerca della fede. Ma Chiara aveva già qualcosa di molto importante in comune con Gesù. Come lui era una persona di relazione, cui piaceva fare festa con gli amici, brindare alla vita - afferma Don Campedelli sulle colonne de L'Arena e poi prosegue -. La religione di Chiara è stata creare legami, unire le persone, godere delle differenze. Ha fatto dell'amicizia il sacramento della vita, applicando il messaggio centrale del Vangelo. Da lei abbiamo imparato la 'pedagogia del sorriso', quel 'ricordarsi di essere stati bambini' di cui scrive Sain-Exupéry". 
Poi è stata la volta delle amiche ricordare i bei momenti passati in copagnia della giovane, che occuperà sempre un posto nel loro cuore. Per loro, per la famiglia, per il findazato, per quanti l'hanno mai conosciuta ed apprezzata, niente potrai mai essere come prima. 

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