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Cronaca Cerro Veronese / Via C.Musatti

Cerro. L'omicida ha chiamato il fratello dopo il fatto: "Ho strangolato papà"

La piccola comunità montana della Lessinia è rimasta scossa da quanto accaduto nell'abitazione di via Musatti: "Era un tipo schivo, si vedeva poco in giro e non parlava quasi mai, ma di certo nessuno s'aspettava una cosa del genere"

Il piccolo comune di Cerro Veronese è rimasto incredulo per quanto avvenuto nell'abitazione di via Musatti, dove Corrado Tommasi, 49 anni, ha ucciso il padre Bruno di 80 anni, probabilmente strangolandolo con un cavo elettrico. 
Corrado da anni era in cura per problemi di depressione, ma si prendeva comunque cura degli anziani genitori, gravati dai malanni dell'età. Questo fino al pomeriggio di mercoledì, quando colto da un raptus ha messo fine alla vita del padre. 

Ai giornalisti si è concesso il fratello Luciano, avvisato del fatto dallo stesso Corrado, che ha raccontato quei terribili momenti: "Mi ha detto: 'Vieni su. Ho chiamato i carabinieri. Ho fatto una cazzata. Ho strangolato papà'. Non ho avuto il tempo di realizzare subito e gli ho chiesto: 'Cosa hai fatto?'. Lo stesso familiare poi lo ha dipinto come un tipo tranquillo, che stava in casa e leggeva molto. Anche per lui quindi si è trattato di un fulmine a ciel sereno. 

Negli esercizi commerciali e nei bar del paese non si parla d'altro, ma in pochi lo conoscono Corrado. "Lo vedevo passare qua davanti, ma non ci ho mai parlato", dice la titolare di un negozio di alimentari. Anche l'edicolante non sa molto di più di lui: "Entrava qualche volta a prendere il giornale, ma parlava molto poco". E i bar del paese gli fanno eco: "Era un tipo schivo, si vedeva poco in giro e non parlava quasi mai, ma di certo nessuno s'aspettava una cosa del genere". 

I compaesani che lo conoscono bene mantengono il riserbo, mentre una signora che per tre anni ha abitato nello stesso stabile ci ha detto: "Me ne sono andata da lì nel settembre 2015 perché non mi sentivo a mio agio. Spesso si arrabbiava perché mio figlio faceva un piccolo rumore mentre giocava, alle 11 delle mattino, e mi urlava dietro, ho preferito quindi andarmene. Era un tipo piuttosto schivo in genere ma già allora mi chiedevo se non fosse meglio ricoverarlo visti i suoi problemi e invece, purtroppo, siamo arrivati a questo". 

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