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Assistente positiva al coronavirus, chiude centro estivo alle scuole Rodari

Il caso di infezione è stato scoperto nel fine settimana e il servizio attivo a Borgo Venezia rimarrà sospeso finché l'Ulss lo riterrà necessario. Il sindaco Sboarina: «Protocolli anti-contagio efficaci»

Da oggi, 20 luglio, il centro estivo organizzato nella scuola elementare Rodari, a Borgo Venezia, è chiuso, causa coronavirus. L'attività è stata sospesa perché sabato scorso un'assistente socio-sanitaria, incaricata del sostegno a un bambino, ha manifestato i sintomi del Covid-19 si è rivolta al suo medico. La donna non aveva la febbre ma aveva notato di non percepire più odori e gusti. Sottoposta la test a tampone, è risultata positiva.

Ieri è scattata l'informativa alle famiglie dei 39 bambini che partecipano al centro estivo, anche di quelli che non sono entrati in contatto con l'operatrice. I piccoli, infatti, sono divisi per gruppi di massimo sette componenti. Ogni gruppo ha il suo operatore nel rispetto del distanziamento sociale imposto dalle misure anti-coronavirus. E il triage svolto ogni giorno non ha mai segnalato episodi di febbre per nessuno, né per i 39 bambini né per i 12 operatori.

Oggi sono scattate le procedure dell’Ulss 9 Scaligera per i tamponi e il Comune di Verona ha allertato Agec per la sanificazione. Per la riapertura del centro estivo gestito dalla cooperativa sociale Aldia, si attendono le direttive da parte del servizio igiene e sanità pubblica dell'Ulss.

«Tutti i protocolli a garanzia della salute di bambini e operatori sono scattati immediatamente e le misure previste, per evitare il contagio, sono state totalmente rispettate - ha dichiarato il sindaco Federico Sboarina - Un elemento fondamentale che ci permette di non creare nessun allarme. Già oggi sono partiti i tamponi e entro pochi giorni avremo i risultati. L'episodio ha confermato l'efficacia dei protocolli. Per questo, alle famiglie dico che la situazione è ben gestita sia alle scuole Rodari sia negli altri centri estivi. Sono quindi da escludere preoccupazioni eccessive perché la macchina anti-contagio è sempre pronta ad intervenire in tempo reale e il distanziamento sociale è sempre attuato. I gruppi di bambini non vengono in contatto con gli altri e nel caso specifico si è trattato di una operatrice di sostegno con un rapporto di uno a uno. Faccio i complimenti alla cooperativa sociale Aldia per la professionalità con cui ha formato il suo personale. L'operatrice risultata positiva, infatti, era senza febbre, ma si è rivolta al suo medico il giorno stesso in cui si è accorta di non sentire gli odori. Immediatamente è scattato il controllo e sono state avvertite le famiglie nel fine settimana. L’attenzione che il Comune chiede alla cooperativa è massima, non solo in relazione a questo specifico caso ma, da sempre, nei confronti della salute di tutti i bimbi e del personale coinvolto nelle attività».

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