Catullo, via allo sviluppoMa Brescia non molla
Presentati i piani di ampliamento entro il 2014: "Investimenti per 78 milioni"
Magra consolazione arriva per la società Abem, ma su parola del presidente Franco Tamburini non sembra comunque affievolita la volontà di autonomia dei bresciani che si riservano il diritto di analizzare le motivazioni del Consiglio di Stato anche in vista della decisione dell'Enac che dovrà concedere la titolarità al Catullo. Le maggiori perplessità riguardano "i buchi evidenziati dalla precedente sentenza del Tar".
Intanto Verona esulta. Il primo è stato il sindaco Flavio Tosi, che ha manifestato "piena soddisfazione" e che ribadisce la necessità di mantenere il dialogo aperto anche con le componenti bresciane che avevano manifestato una disponibilità al dialogo". Parole condivise anche dal presidente della provincia Giovanni Miozzi, principale sostenitaore della linea d'intesa: "Accordo senza dubbio positivo. Ora dobbiamo lavorare per trovare un punto d'incontro che garantisca ai soci bresciani una forte rappresentatività nella Catullo Spa. La mia è una posizione ferma: dobbiamo coinvolgere maggiormente le quote lombarde". La situazione potrebbe ora mettersi bene per il Catullo ed eventuali ostacoli al nuovo piano societario non dovrebbero più essere presenti. All’ordine della presidenza c’è l’intenzione di creare una holding per la gestione e il controllo che avrà maggioranza assoluta del 51 percento: le restanti quote saranno suddivise tra il sistema Trento e Brescia.