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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Castagnaro / Via Dante Alighieri

Castagnaro chiede di entrare nell'Ato veronese: i sindaci accolgono la richiesta

Spetterà ora alla Regione Veneto esprimere l'ultima parola sul passaggio del Comune veronese, che vorrebbe entrare nell'Ambito Territoriale Ottimale scaligero, abbandonando quello del Polesine

Il Comune di Castagnaro ha richiesto di essere annesso all’Ambito territoriale ottimale Veronese. E i sindaci, riuniti in Assemblea lo scorso 8 luglio, hanno votato sì. Ora la decisione passerà alla Regione Veneto.
Sebbene la suddivisione degli Ambiti Territoriali Ottimali (A.T.O.) volesse Castagnaro nel territorio dell’ATO Polesine, l’ATO Veronese non ha mai dimenticato il Comune al confine del proprio territorio. La richiesta di Castagnaro nasce da diverse ragioni: dalla necessità di potenziamento delle infrastrutture, dato che solo il 30% delle abitazioni è allacciato all’attuale rete acquedotto; dall’acqua di falda dei pozzi privati nelle zone non servite dall’acquedotto, ricche di sostanze inquinanti. Inoltre, solo il 50% degli allacciati all’acquedotto è dotato di allacciamento alla rete fognaria.
Ma c’è anche un’altra ragione. Il Comune di Castagnaro, pur essendo confinante con la Provincia di Rovigo, si sente parte integrante della realtà veronese: sia per un aspetto culturale che di organizzazione di altri servizi con altri enti (Polizia locale con Legnago, ULSS), oltre che tutti i contatti con gli altri organi statali (Prefettura, Questura, Agenzia delle Entrate, etc.)

OPERE E COSTI. Per allacciare Castagnaro a Verona sarà necessario realizzare il collegamento all’acquedotto di Acque Veronesi (costo 2,61 milioni di euro), da realizzarsi dopo aver completato il collegamento di Villabartolomea (4,2 milioni di euro).

I VANTAGGI. Molti i vantaggi per Castagnaro: il gestore del servizio idrico nell’ATO Polesine versa in situazione di disagio finanziario, e non sono previsti investimenti; ci sono carenze di funzionalità nella rete acquedotto, che non garantisce livelli di pressione adeguati. Inoltre, è noto che le tariffe applicate nell’ATO Polesine sono le più elevate del Veneto: le tariffe applicate in questo momento ai cittadini di Castagnaro sono superiori mediamente di circa il 40,4% rispetto a quelle praticate da Acque Veronesi Scarl.
Il passaggio all’ATO Veronese comporterebbe una riduzione di circa il 28,8%, che corrisponde ad un minor costo variabile tra i 30 ed i 90 euro all’anno (per un’utenza domestica residenziale allacciata all’acquedotto): è il principio di solidarietà tra enti.

IL PRINCIPIO DI SOLIDARIETA’. Il “Codice dell’Ambiente”, all’articolo Art. 144 (tutela e uso delle risorse idriche), recita: “Le acque costituiscono una risorsa che va tutelata ed utilizzata secondo criteri di solidarietà; qualsiasi loro uso è effettuato salvaguardando le aspettative ed i diritti delle generazioni future a fruire di un integro patrimonio ambientale.” È in virtù di questo principio che Castagnaro entrerà a far parte dell’ATO Veronese.

L’ITER. Dal punto di vista generale la situazione gestionale, nel breve termine, non si discosterebbe dall’attuale. Infatti, l’ipotesi di cambiare la fonte di approvvigionamento di acque potabile, passando ad alimentare Castagnaro non più con l’acqua proveniente da Badia Polesine, ma utilizzando quella proveniente da Almisano, richiede tempi tecnici di realizzazione e risorse finanziarie al momento non disponibili nel breve termine. Ciò comporta la necessità di acquistare l’acqua potabile all’ingrosso da Polesine Acque SpA, che applicherà la tariffa ufficiale di €/mc 0.56.

I COSTI E L’OK DEI CONSUMATORI. La ricaduta sulla bolletta dei veronesi, sarà più che minima: si parla all’anno di 10/ 20 centesimi per utenza. Tanto che anche il Comitato Consultivo degli Utenti, formato dalle Associazioni di Consumatori Veronesi e consultato in merito alla richiesta di Castagnaro ha espresso parere positivo, decretando che “non si ravvedono ragioni ostative all’accoglimento della richiesta da parte del Comune di Castagnaro di aderire all’ATO Veronese”. I componenti del Comitato Territoriale (formato dai sindaci, in varie zone del territorio), nella seduta del 17 giugno 2015, non hanno espresso parere, “poiché trattasi di questione attinente al principio di solidarietà tra Enti” e hanno lasciato all’Assemblea dei Sindaci la decisione in merito alla richiesta da parte del Comune di Castagnaro.
La decisione è quindi passata in sede di Assemblea, dove tutti i sindaci del territorio veronese sono stati chiamati a votare: l’8 luglio su 41 primi cittadini (o loro delegati) sono stati favorevoli all’ammissione di Castagnaro in 31, contrari in 4 e 6 astenuti.

Il Consiglio di Bacino, visto l’esito dell’assemblea espresso Sindaci, ha espresso parere favorevole all’ingresso di Castagnaro. Sarà ora la Regione Veneto, titolare per legge del potere di ridefinire il confine degli ambiti, a dover dire l’ultima parola.

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