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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca San Zeno / Via Spagna

Dalla Casa per la Nonviolenza di Verona parte una "carovana per la pace" diretta a Leopoli in Ucraina

Da Verona partiranno «due mezzi del Movimento Nonviolento carichi di materiale di prima necessità, per il sostegno diretto e concreto alle vittime della guerra»

Giovedì 31 marzo, alle ore 15 , presso la Casa per la Nonviolenza a Verona è stata annunciata dal Movimento Nonviolento una conferenza stampa, in occasione della partenza per la città di Leopoli, in Ucraina, della carovana "Stop the War - Facciamo la pace". Secondo quanto si apprende, infatti, proprio da Verona partiranno «due mezzi del Movimento Nonviolento carichi di materiale di prima necessità, per il sostegno diretto e concreto alle vittime della guerra». Al suo rientro, secondo quanto riferito dal Movimento Nonviolento, il pulmino e il camper porteranno in Italia alcune persone fragili che troveranno poi ospitalità in strutture adeguate.

«Le immagini delle vittime, dei bambini terrorizzati o degli anziani spaesati che ci giungono dall’Ucraina e da tutte le altre zone di guerra spesso dimenticate, dilaniano le nostre coscienze. - si legge in una nota dei promotori dell'iniziativa di pace nonviolenta in Ucraina - La guerra è una follia, è il cancro della convivenza tra le nazioni e la negazione dell’umanità. Nel chiedere che si proclami immediatamente il cessate il fuoco, che si dia spazio alla diplomazia internazionale e alle Nazioni Unite per la risoluzione della controversia e che si consenta subito alle organizzazioni umanitarie internazionali di intervenire, ognuno di noi può fare qualcosa di più e di concreto per fermare questo scempio».

Gli stessi organizzatori della carovana per la pace diretta a Leopoli, inoltre, spiegano: «Da sempre siamo accanto agli ultimi, al fianco delle vittime con azioni umanitarie e iniziative di solidarietà internazionale. Vengono momenti in cui però "la pace attende i suoi artefici" e noi non possiamo disattenderla. Non vogliamo restare spettatori e sentiamo l’obbligo di esporci in prima persona. Con i rappresentanti della società civile nonviolenta e pacifista e di altre realtà impegnate nella costruzione della pace, entreremo in territorio ucraino per testimoniare con la nostra presenza sul campo la volontà di pace e per permettere a persone con fragilità, madri sole e soprattutto bambini, di lasciare il loro paese in guerra e raggiungere l’Italia».

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