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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Veronetta / Via Venti Settembre

Riceve in casa i "clienti" ma non basta allo spacciatore per evitare l'arresto

I controlli messi in atto dalla sezione Antidroga della Questura, hanno permesso di smascherare un 34enne marocchino disoccupato che smerciava cocaina tra le mura domestiche di un edificio di Veronetta

I "clienti" li riceveva tra le mura domestiche, ma questo non è bastato ad un pusher incallito per evitare l'arresto, arrivato in seguito ad un'attività di controllo degli investigatori della Sezione Antidroga della Questura, finalizzata al contrasto del fenomeno dello spaccio. 
Gli agenti lo hanno scovato grazie ad un servizio di appostamento effettuato proprio sotto lo stabile dove abitava, attirati dal sospetto via vai di persone. In particolare, alle 13 di giovedì 18 novmbre, due giovani italiani sono arrivati a bordo della loro autovettura sotto il palazzo in questione, ubicato nel quartiere di Veronetta. Scesi dal veicolo, sono entrati nell'edificio per uscirne una decina di minuti dopo e tornare verso la vettura.
Non hanno però avuto il tempo di salire a bordo, in quanto il personale in borghese della polizia li ha bloccati e messi sotto torchio, fino a quando non hanno ammesso di aver acquistato della cocaina dal soggetto tenuto sotto controllo: un cittadino marocchino di nome Jamal, che abitava al quinto piano. 
I due giovani poi hanno consegnato alle forze dell'ordine anche lo stupefacente acquistato: uno di loro era in possesso di due involucri in cellophane contenenti rispettivamente 4.83 grammi e 0.89 grammi di cocaina, l'altro invece ne aveva in tasca uno da 2.31 grammi. 
Alla luce di quanto accertato, gli agenti dell'Antidroga sono penetrati nell'abitazione di Jamal Baze, 34enne nato in Marocco con alle spalle precedenti specifici, dando vita alla perquisizione personale e domiciliare. Nei pantaloni che Baze aveva addosso sono stati trovati 500 euro, suddivisi in banconote da 20 e 50 euro, che lo stesso nordafricano ha ammesso essere il frutto dell'attività di spaccio, compresa la vendita fatta poco prima ai due giovani. Nell'appartamento, all'interno di una custodia per iPhone trovata nel cassetto del comodino della camera da letto, sono stati rinvenuti altri 500 euro divisi in banconote di vario taglio e dal momento che l'uomo risulta essere disoccupato, sono stati anch'essi considerati il ricavato dell'attività illecita. 
Arrestato, nella mattina del 19 novembre la misura precautelare a suo carico è stata convalidata e il processo per direttissima rinviato. Nel frattempo Baze dovrà presentarsi alla polizia giudiziaria tutti i giorni per l'obbligo di firma. 

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