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Cronaca Circonvallazione Pietro Maroncelli

Verona. Facevano arrivare anche 2.5 kg di cocaina in aeroporto: smantellato cartello dominicano

Arruolavano anche corrieri minorenni che venivano sottoposti ad un addestramento per poter entrare nell'organizzazione, nel quale gli facevano ingoiare pezzi di carote del diametro degli ovuli

Non si facevano scrupoli nell'arruolare anche corrieri minorenni che venivano sottoposti ad un particolare addestramento: solo chi lo superava entrava nell'organizzazione. Dalle intercettazioni telefoniche è emerso che gli "aspiranti trafficanti" imparavano ad ingoiare ovuli ingerendo pezzi di carote con un diametro simile: in particolare è emerso che uno di questi "apprendisti" è stato scartato per essersi rifiutato di fare il test.

Tutta questa attività era coordinata da un gruppo di dominicani, fermati dai carabinieri della Spezia, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Genova nell'operazione denominata "Caribbean gold", che ha visto la sua conclusione questa mattina grazie alla partecipazione di 100 militari, sostenuti dalle unità cinofile. Otto persone sono state arrestate (cinque alla Spezia, due a Massa Carrara, uno a Firenze), di cui due sono ai domiciliari, e nove quelle denunciate

Ma le indagini presero il via ben prima, con l'arresto di uno spacciatore avvenuto nel 2013. Questo "cartello" di dominicani aveva portato in Italia 16 chili di cocaina, dentro Trolley e ovuli ingeriti, che arrivavano agli aeroporti di Milano Malpensa, Pisa e anche Verona: riuscivano a trasportare fino a 2.5 kg per ogni viaggio. Ma il gruppo aveva ramificazioni anche in Svizzera, al cui confine sono stati fermati tredici corrieri, e agiva in diverse province di Centro e Nord Italia: Verbania, Spezia, Massa Carrara, Livorno, Firenze, Perugia, Viterbo. 
Lo stupefacente arrivava in Italia puro, poi veniva tagliato con il Levamisolo, un potente medicinale per uso veterinario che se ingerito in grosse quantità può essere letale, a La Spezia. Gli appartenenti all’associazione pagavano i fornitori con la tecnica dello "smurfing", il frazionamento delle somme di denaro, che venivano inviate nella Repubblica dominicana attraverso un money transfer della Spezia. Gli inquirenti hanno calcolato un giro d’affari di circa tre milioni di euro.

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