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Cronaca

Carte di credito clonate e documenti falsi, 4 arresti

Partivano dalla Romania per acquistare materiale tecnologico e vestiario

Partivano dalla Romania con documenti falsi e carte di credito clonate. Giunti in Italia girovagavano per i vari centri commerciali del nord e acquistavano cellulari, lettori mp3, vestiario, profumi e materiale sportivo. In quattro sono finiti in manette grazie all’operazione dei carabinieri di San Martino Buonalbergo: Mihai Vasilica e Paraschev Mielu, di 43 anni, Sandu Viorel di 29 e Coman Claudia, classe 83.

Due coppie dell’Est Europa formate da due uomini e altrettante donne che agivano simultaneamente nei vari spazi commerciali veronesi e che solitamente si trasferivano nei territori bresciani, vicentini ed emiliani per la loro attività di truffa. Un arresto scattato in due giornate distinte, il 18 e 20 marzo, ma nello stesso luogo, al centro commerciale le Corti Venete, sulla Transpolesana che collega il Veneto all’Emilia per alcune irregolarità segnalate dai negozianti al momento del pagamento della merce.

Semplice ma efficace il “modus operandi” della banda che prevedeva alcune ottime riproduzioni di carte di credito clonate magneticamente, carte d’identità e patenti di guida internazionali fasulle e afferenti a nazionalità finlandesi, greche e francesi. “Una bravura come falsari che si ferma qui- afferma il maggiore Filippo Melchiorre del comando provinciale di Verona- poiché alcune carte di credito, malfunzionanti, hanno messo in allarme alcuni negozianti che, insospettiti, hanno chiamato immediatamente l’Arma di San Martino”. Colpi premeditati, quelli dei quattro, che si erano preparati una lista “dei desideri” con i prossimi luoghi in cui fare acquisti e su cui erano riportati anche gli oggetti di interesse: cellulari di ultima generazione, lettori iPod, iPhone, profumi, macchinette fotografiche digitali. Per entrambe le coppie il fermo è arrivato a seguito della perquisizione delle vetture che solitamente noleggiavano appena giunti in patria, dove è stata trovata la merce. Secondo una stima gli oggetti sequestrati ammontano a circa 3500 euro.

La prima coppia ad essere condotta in comando è stata quella dei due 43enni, Mihai e Paraschev mentre, due giorni dopo sono finiti in manette anche i due membri della banda più giovani. Truffa, ricettazione, possesso e falsificazione di documenti le accuse che hanno portato tre di loro in carcere a Montorio poichè pregiudicati, mentre per l’unica incensurata, Coman, è stata prevista la scarcerazione ma una diffida con divieto di dimora nella provincia veronese e bresciana.

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