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Cronaca Borgo Venezia / Via Montorio

Carcere di Montorio. Sindacati e direttrice si siedono ad un tavolo: via al disgelo

Il prefetto Iginio Olita ha guidato il confronto tra i rappresentanti delle sigle di sindacali e la direzione della casa circondariale, che fino a pochi giorni fa erano rimasti bloccati sulle rispettive posizioni

La vicenda era iniziata con due schieramenti fermi sulle proprie posizioni ma ora la situazione sembra prendere la via della distensione e del dialogo. Questo grazie anche all'intervento del prefetto Iginio Olita, che ha fatto sedere allo stesso tavolo i rappresentanti dei sindacati che tutelano il personale della Polizia penitenziaria e il direttore del carcere assieme al suo comandante. Inizialmente il tavolo di concertazione era stato richiesto da Sappe, Osapp, UglPolPen, Cisl-Fns e Cgil-Fp, a cui poi si sono aggiunte quelle sigle che avevano tenuto posizioni più morbide nei confronti della direzione della casa circondariale di Montorio.

"Non possiamo che ringraziare il prefetto - hanno affermato i rappresentanti dei sindacati al termine dell'incontro, come riporta il quotidiano L'Arena - la sua opera è stata fondamentale. La nostra direttrice all'inizio era molto arroccata sulle sue posizioni, è stato il prefetto a farle capire che era necessario trovare posizioni comuni per il bene di tutti, visto che noi operiamo nell'ambito della sicurezza", così Carlo Taurino, della Cgil-Fp. È stato inoltre concordato un ulteriore incontro con la direttrice per la giornata di venerdì, dopodiché i sindacalisti hanno informato i loro soci sul tavolo di concertazione svoltosi in prefettura. "Al rappresentante di governo - dice su L'Arena la rappresentante della Cisl-Fns, Daniela Ferrari - abbiamo consegnato una nostra memoria in cui spieghiamo che da oltre due anni siamo impegnati al ripristino delle buone costruttive relazioni sindacali con la direttrice che invece è riluttante. Saremmo disonesti se non ammettessimo che il cambiamento dovuto ai principi dell'umanizzazione della pena, conseguenti alla sentenza Torregiani ha portato a un certo sconquasso anche nel nostro istituto, che fino a tre anni fa era l'eccellenza a livello nazionale. Ma altrettanto doveroso è dire che il cambiamento poteva e doveva essere accompagnato da un'opera di analisi e rivisitazione dell'attuale struttura organizzativa e soprattutto strutturale del carcere di Montorio, seguendo le indicazioni che il Dipartimento aveva impartito".
Il personale della polizia penitenziaria chiede l'attuazione di alcuni provvedimenti urgenti, tra cui il ripristino di due agenti anche durante il cambio del turno in sezione al posto di uno solo. Una situazione considerata non sicura dagli operatori e anche da alcuni detenuti. 

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