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Cronaca San Michele / Via San Michele

Carcere di Montorio, un detenuto minaccia di stuprare una poliziotta penitenziaria

La situazione nella casa circondariale di Montorio a Verona è allo strenuo e il 21 ottobre si sono verificati due casi di violenza, una verbale e una fisica, contro gli agenti della Polizia Penitenziaria

Quella del 21 ottobre è stata un'altra giornata difficile per il carcere di Montorio. Due gli episodi di violenza in solo giorno, entrambi contro gli agenti di Polizia Penitenziaria ed entrambi scaturiti per la reticenza ad accettare le regole e la routine della condizione detentiva.

Come racconta L'Arena, il primo episodio è avvenuto la mattina, quando gli agenti hanno condotto il giornaliero controllo a campione nelle celle. Uno dei detenuti delle celle scelte era fuori e quando è rientrato e ha trovato i poliziotti nella cella, ha rotto uno sgabello, ne ha impugnato la gamba di legno e si è scagliato contro gli agenti.

Più particolare l'attacco avvenuto poco dopo, quando un detenuto prossimo alla libertà ha minacciato di stupro e di morte una poliziotta; come riferisce L'Arena, l'uomo avrebbe detto all'agente che una volta fuori sarebbe andato a carcerla per violentarla e ucciderla. Se l'episodio della mattina è ormai considerato di routine, la minaccia successiva non sarebbe una cosa che si verifica spesso nel carcere.

Su L'Arena, Daniela Ferrari del sindacato Cisl, dichiara: "Mai, e sottolineo mai nel nostro istituto un utente, neppure quelli più reattivi ha avuto comportamenti irrispettosi nei confronti del personale femminile. Sarebbe da incoscienti sottovalutare quanto sta accadendo soprattutto perchè gli eventi critici in questi due anni non sono solo aumentati dal punto di vista numerico, ma anche per la gravità degli atti commessi, voglio ricordare il sequestro a Pasqua dei due poliziotti e la minaccia di morte per sgozzamento da parte di un detenuto armato di lametta. A mio avviso il dado è tratto, la popolazione detenuta di Montorio e forse non solo quella agisce nella convinzione che il personale della polizia penitenziaria possa essere oggetto di ogni forma di ingiuria, aggressione, minaccia e violenza agìta e paventata. Non siamo noi a dirlo ma i dati statistici degli ultimi anni che attestano il passaggio da poco meno di una decina di aggressioni all'anno a ben oltre il centinaio".

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