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Cronaca San Michele / Via San Michele

Tamponi a rilento nel carcere di Montorio: «Su 450 detenuti, 60 controllati»

E sui 60 sottoposti a test, 25 sono risultati positivi. A questi si aggiungono i 17 contagiati tra gli agenti della polizia penitenziaria. Fp Cgil e il senatore Vincenzo D'Arienzo chiedono interventi immediati

Il coronavirus è entrato nel carcere di Verona. Lo avevano segnalato i sindacati alle autorità alla fine di marzo marzo e sono tornati a farlo ieri, 13 aprile, con una lettera ancora più dettagliata inviata al dipartimento amministrazione penitenziaria di Roma, al provveditorato regionale di Padova, al prefetto di Verona, alla direzione del carcere, alla Regione Veneto, all'Ulss 9 Scaligera, alla protezione civile e per conoscenza anche alla procura di Verona. «Ben 17 agenti della polizia penitenziaria del carcere di Montorio e 25 detenuti sono risultati positivi al test a tampone - scrive Elisabetta Rossoni della Fp Cgil - Tra gli agenti positivi, uno è ancora ricoverato in ospedale, gli altri sono stati posti in quarantena domiciliare in caserma o nelle proprie abitazioni. Tra i detenuti, i 25 positivi sono stati individuati tra i 60 esaminati, ma la popolazione complessiva è di 450 tra uomini e donne. Tutti sono stati già isolati in apposite sezioni, ma il margine degli spazi interni appare insufficiente per la ottimale gestione dei casi, specie se i numeri dovessero ancora crescere».

I contagiati dal coronavirus nel carcere di Montorio sono dunque 42, tra agenti e detenuti, ma non tutti sono stati sottoposti ai test a tampone. Per gli agenti si procede a gruppi di 10 ogni giorno, ma la preoccupazioni delle organizzazioni dei lavoratori è che i dispositivi di protezione individuale come le mascherine, le tute e gli occhiali non siano abbastanza per coloro che prestano servizio nelle aree del penitenziario in cui sono stati isolati i detenuti infettati dal virus. «Non vorremmo - aggiunge Rossoni - che quanto di preoccupante avvenuto in alcune residenze sanitarie per anziani si replichi nei penitenziari».

La Fp Cgil chiede dunque di agire rapidamente, creando una task force interna al carcere di Montorio per monitorare la situazione e per approvvigionare il personale della polizia penitenziaria e i detenuti dei dispositivi di protezione. Il sindacato chiede anche di completare nel più breve tempo possibile lo screening di tutti coloro che si trovano nel carcere, quindi di fare il test a tampone a tutti e subito, e di misurare la temperatura corporea a tutti coloro che fanno richiesta di accesso alla casa circondariale. Servirebbe, inoltre, anche una task force esterna al carcere, fatta di medici ed infermieri, per la gestione di chi è positivo al coronavirus. E, infine, la Fp Cgil chiede la possibilità di sfollare il penitenziario, in modo che per ogni cella ci sia un solo detenuto.

«È il momento di agire - aggiunge il senatore veronese del Partito Democratico Vincenzo D'Arienzo - Nessuno abbandoni la polizia penitenziaria e gli operatori del carcere a Montorio». Il parlamentare del PD ha nuovamente raccolto l'appello dei sindacati e chiede alle autorità competenti di competare in fretta i tamponi a coloro che sono rinchiusi o che lavorano nella casa circondariale scaligera. «La tutela della salute della popolazione carceraria e dei lavoratori penitenziari non ammette deroghe - aggiunge D'Arienzo - In quel luogo chiuso il contagio si diffonde velocissimo. Servono fatti per scongiurare ogni legittima preoccupazione».

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